Manzi, Pietro – Magistrato, storico (Civitavecchia, 2 nov. 1785 – ivi, 4 luglio 1839).

Fratello minore di Guglielmo, di famiglia originaria di Castellammare di Stabia stabilita a Civitavecchia dalla fine del sec. XVII, con lui studiò al seminario di Montefiascone e poi a Roma, nel Collegio Nuovo retto dai padri Scolopi. Si laureò in diritto a Roma ove frequentò il prestigioso studio legale di Vincenzo Bartolucci. Nel 1805 fu nominato consigliere uditore presso il Tribunale della Sacra Rota e successivamente avvocato. Nel 1811 il suo nome figura tra gli uditori della Corte Imperiale istituita dal governo francese in sostituzione della Corte d’Appello. Nonostante il brillante esordio professionale nella capitale, M. preferì ritornare a Civitavecchia dove ottenne nel nov. del 1831 la nomina di presidente del Tribunale di Commercio nonché di assessore legale ovvero giudice competente per le cause civili minori e per la giurisdizione correzionale. Nel 1833 gli venne accordato il privilegio di tenere oratorio privato nel palazzo di piazza Leandra.

Il ritorno alla città natale e la preferenza per incarichi istituzionali piuttosto che professionali furono probabilmente dettati dal desiderio di avere il tempo necessario per coltivare i suoi molteplici interessi culturali che spaziavano dal diritto alle lettere, alla storia e in modo particolare all’archeologia. Ancora in servizio, trovò modo per effettuare numerosi viaggi in Europa, nei territori dell’impero ottomano e in molti paesi del continente africano; la sua produzione storico-letteraria fu spesso arricchita da osservazioni sugli usi e i costumi delle popolazioni incontrate. Insignito del titolo di cavaliere della Legion d’onore nel 1826, fu socio dell’Istituto di Francia e dell’Istituto di corrispondenza archeologica; fu inoltre arcade con il nome di Andocrate Mionesio e membro dell’Accademia Ariostea di Ferrara.

La produzione letteraria di M. riflette a pieno la sua poliedricità intellettuale: opera d’esordio fu un saggio storico, La conquista del Messico, pubblicata a Roma dal De Romanis nel 1817 (una seconda edizione riveduta e accresciuta uscì nel 1820); a Firenze (tip. Luigi Pezzati) nel 1826, fu pubblicata l’opera che gli valse la Legion d’onore: Storia della rivoluzione di Francia dalla convocazione degli Stati fino allo stabilimento della monarchia costituzionale. Gli scritti successivi, Lettera a lord Northampton sopra una tomba etru­sca scoperta in Corneto l’anno 1831 e Lettera a s. e. donna Teresa De Rossi Caetani duchessa di Sermoneta sopra le ultime scoperte fatte lungo il littorale dell’antica Etruria nello Stato Pontificio (Prato, tip. dei fr. Giachetti, 1836), costituiscono invece una testimonianza dell’interesse archeologico del M. che mostrò anche padronanza delle lingue classiche nelle cinque traduzioni dal greco e dal latino: nel 1819 uscì (Roma, De Romanis) la traduzione di Dello stile e di altri modi proprj di Tucidide, di Dionigi d’Alicamasso, cui il «Giornale Arcadico» riservò una recensione favorevole; a questa seguì nel 1821 (Roma, De Romanis) la versione italiana di Istoria dell’impero romano dopo Marco. Nel 1827 a Prato (tip. dei fr. Giachetti), uscì la traduzione di Le imprese di Alessandro Magno di Q. Curdo Rufo, cui fece seguito l’Ambasceria di Teodosio il giovane ad Attila re degli Unni descritta dall’istorico Prisco (Roma, per la Società tipografica, 1827); a Milano nel 1832 presso Sonzogno pubblicò la traduzione più importante: Le istorie di Tucidide. A parte va considerata l’opera che, nel 1837, pubblicò a Prato presso la tipografia dei fratelli Giachetti, con il titolo Stato antico e attuale del porto città e provincia di Civitavecchia, nella quale analizzava lucidamente la situazione economica del civitavecchiese ponendo l’accento sulle motivazioni che non consentivano alla città lo sviluppo economico che avrebbe meritato: inadeguatezza delle strutture portuali della città, mancanza di vie di collegamento adeguate e necessarie per gli scambi commerciali e arretratezza nel settore agrario causata dal latifondo.

BIBL. – De Tipaldo, VII, pp. 431-433; Matteucci 1846; De Paolis 1982b, pp. 179-181 (con bibl.); Vitalini Sacconi 1982, ad indicem; Alvazzi del Frate 1990, p. 172; De Paolis 2000, p. 182; Toti – Ciancarini 2000, pp. 54-55, 63, 69-72 (con rif. alle fonti d’archivio e bibl.).

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]