Mariano da Bagnaia, o.f.m.cap. (al secolo Saturnino Colonna) – Missionario (Bagnaia 17 gen. 1820 – São Pedro de Tuvo, presso Campo Novos [Mato Grosso, Brasile] 9 ago. 1886).

Figlio di Francesco e di Angelica Perelli, a diciotto anni entrò nell’Ordine dei Cappuccini nel noviziato di Rieti, dove cambiò il nome in Mariano. Frequentò i corsi di filosofia a Velletri e di teologia a Montefiascone, dove fu ordinato sacerdote. Avendo espresso il desiderio di diventare missionario, fu destinato alle missioni in Brasile e, dopo aver approfondito a Roma gli studi per cinque mesi, partì per Rio de Janeiro dove arrivò il 5 marzo 1847.

Per imparare la lingua rimase a Rio due mesi, partendo per il Mato Grosso il 29 maggio insieme al confratello Antonio da Molinetto. Arrivato a Cuiabà (30 ott.), vi rimase tre anni per approfondire la lingua e i costumi di quei popoli. Alla fine del 1850 si inoltrò nel Paraguay fino ad Albuquerque, in mezzo ad una popolazione che girava nuda e praticava sacrifici umani e infanticidio, costruendo una casa, una chiesa, organizzando una banda musicale, scuole meccaniche ed agrarie e fondando il villaggio di Nostra Signora del Buon Consiglio.

Nel 1857 un’invasione di cavallette fece disperdere la popolazione nei boschi: M., che aveva fatto costruire nuove chiese, vide tutto distrutto e i suoi cristiani trucidati dai paraguaiani a seguito dello scoppio della guerra con il Brasile (fine 1863). Egli stesso fu catturato, rimanendo prigioniero per cinque anni ( 1864-1869) fino alla sconfitta del Paraguay, che gli consentì di fuggire e tornare a Cuiabà. Fu allora nominato predicatore della cappella imperiale dall’imperatore Pedro II (ott. 1873) e maggiore dell’esercito per l’assistenza prestata ai soldati brasiliani durante la prigionia.

Le sofferenze patite, descritte in un memoriale, gli pregiudicarono l’equilibrio mentale, male di cui si rendeva conto; esiste infatti nell’archivio della Curia generalizia dei Cappuccini a Roma un suo manoscritto (Storia della Missione del Brasile sotto il p. Mariano da Bagnaia, descritta da lui medesimo, e stampata negli Annali Francescani, dal 1846 al 1873), in cui M. confessa all’amico fra Innocenzo da Bagnaia che il lungo periodo di 28 anni può avergli fatto dimenticare molte cose. Incaricato di fondare nuovi centri, «aldeamenti», morì a São Pedro de Tuvo presso Campo Novos. A Cuiabà gli fu intitolata una via della città.

Lasciò moltissime lettere e una Narrazione laconica, ma esatta, del martirio del p. Mariano da Bagnaia fra i selvaggi Guarani nell’America del Sud, durata  4 anni e 8 mesi, sotto la tirannide del celebre assassino Lopez, e il suo compagno F. Sanchez descritta da lui medesimo e dedicata ai suoi amici sacerdoti, e popolo di Bagnaia (Cuiabà 12 ott. 1869), in cui si definisce «membro di Propaganda Fide nell’impero del Brasile, superiore delle missioni nella deserta provincia dì Matto-Grosso, vicario delegato episcopale, visitatore della vasta comarca del Basso Paraguay; parroco della villa Miranda, e direttore degli Indii di quel distretto».

BIBL. -Natali 1964, pp. 89-98, 194-204, 286-296; Cordovani 1983 (con bibl. ivi).

[Scheda di Orietta Sartori – Ibimus]