Morara, Luigi – Politico (Soriano nel Cimino, 16 nov. 1892 – Roma, 15 feb. 1960)

Figlio di Ottavio e di Geltrude Comastri, nasce a Soriano nel Cimino il  16 novembre 1892. Il padre era nato a Bologna e per tutta la vita aveva fatto il tipografo prima a Bologna e poi a Roma dove si era trasferito alla fine dell’Ottocento. Si era spostato a Soriano nel Cimino per alcuni anni e aveva lavorato nello stabilimento Capaccini. Durante questi anni era nato il figlio Luigi; Ottavio ritorna a Roma ed è impiegato nello stabilimento tipografico Vercelli e poi nello stabilimento Bontempelli infine nell’Unione cooperativa editrice. Dal 1900 era stato presidente della Mutua dei poligrafici romani che resse fino al 1926, un anno prima della sua morte avvenuta il 13 ottobre 1927.

Il fratello maggiore di Luigi, Ermando, era stato uno dei fondatori del Movimento giovanile socialista italiano agli inizi del 1900; il fratello maggiore Mario che aveva ben presto aderito al socialismo, era diventato organizzatore sindacale e fu più volte arrestato e mandato al confino durante il periodo fascista; fu impegnato nel movimento sindacale anche nel Secondo dopoguerra.

Luigi divenne fin da giovane simpatizzante socialista e per questo fu espulso dalle scuole di Roma che aveva frequentato sino ad allora con buoni risultati. A quel punto cominciò a lavorare prima come apprendista nello stabilimento Voghera dove conoscerà Teresina Braglia che poi diventerà sua moglie e dal 1913 aveva cominciato a mettersi in proprio. Nel frattempo si era iscritto al Partito socialista ed aveva cominciato ad avere delle commesse di lavoro dal Partito. Durante la Prima guerra mondiale aveva manifestato a Roma contro la guerra e per questo era stato arrestato e la sua tipografia chiusa; era seguito il processo con la condanna prima a tre e poi a cinque  anni di carcere. Terminata la carcerazione con l’amnistia del 1919 Luigi era uscito dal carcere e aveva ripreso il suo lavoro di tipografo e di uomo impegnato politicamente nella vita del Partito socialista. Combatte inutilmente per evitare la scissione che si consuma a Livorno nel gennaio 1921 con la formazione del Partito comunista. Sono degli stessi mesi gli assalti alle Camere del lavoro di Bologna e le violenze, gli eccidi provocati dai fascisti in mezz’Italia. Dopo l’avvento del fascismo al potere e in particolare dopo la morte di Giacomo Matteotti l’attività politica di Luigi è sempre più contrastata dalle irruzioni della polizia fino al domicilio coatto e poi ad un nuovo arresto eseguito nel 1926 seguito dalla condanna al confino prima a Lampedusa poi a Ustica. Tornato a Roma rimarrà sempre sotto il controllo della polizia per tutto il resto del periodo fascista. E dopo la caduta del fascismo egli costituisce la sezione del Partito socialista italiano di unità proletaria e continua nel suo impegno di militante sfuggendo alle rappresaglie naziste e repubblichine. Dopo la guerra la sua attività politica si riduce deluso dalla modesta reazione istituzionale al fascismo ormai caduto e ai fascisti imboscati. E’ impegnato in attività culturali e di formazione attraverso il Centro di cultura prima e poi il Circolo socialista A. Balabanoff”. Muore a Roma il 15 febbraio 1960.

Soriano nel Cimino ricorda questo suo giglio con il nome di una Via a lui intitolata.

BIBL. – I. Toscani, Socialista. Luigi Morara nella storia del socialismo romano. 1892-1960, Roma 1966;

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]