Paolo della Croce, c.p. (al secolo Paolo France­sco Danei) – Santo (Ovada, 3 gen. 1694 – Roma, 18 ott. 1775).

Figlio di Luca Danei, di famiglia nobile ma ormai decaduta, nativo di Castellazzo (Alessandria), e di Anna Maria Mas­sari, originaria di Roveriolo, suoi fratelli furono il venerabile della Chiesa Giovanni Batti­sta (4 apr. 1695 – 30 ago. 1765, religioso con il nome di Giovanni Battista di S. Michele Arcange­lo, rettore del ritiro di S. Michele arcangelo di Vetralla), Teresa (nata nei pressi di Ovada, m. 2 feb. 1792), Giuseppe (celibe, si interessò delle proprietà di famiglia, m. 12 maggio 1789), Anto­nio (Campo Ligure [Acqui], 4 feb. 1710 – post 1761, entrò nell’Ordine passionista, nel convento dell’Argentario, il 14 giugno 1730), Caterina (n. 10 set. 1696). La famiglia subì un dissesto finan­ziario e si dedicò alle attività commerciali; P. frequentò la scuola dei Carmelitani, nel 1710 studiò a Genova, dove conobbe la venerabile Giovanna Solimani.

Convertito nel 1713 grazie all’ascolto del discorso di un parroco, nel 1716 pensò di arruo­larsi nell’armata papale di Clemente XIV, ma il 20 febbraio rinunciò all’impresa e ritornò in famiglia a Castellazzo. Il 23 aprile ricevette la cresima e ri­coprì la carica di priore del locale Oratorio di S. Antonio. Tra il 1715 e il 1720 è da collocare la sua volontà di fondare una Congregazione imperniata sulla Passione di Gesù. Il 22 nov. 1720, vestendo l’abito religioso dalle mani di monsignor France­sco Arboreo di Gattinara, vescovo di Alessandria, fondò la Congregazione della Passione di Gesù (Ordine dei Passionisti) e si ritirò nella chiesa di S. Carlo a Castellazzo per scrivere la Regola della Congregazione, in cui segnalava la volontà di di­vulgare l’esperienza della Passione di Gesù attra­verso l’esempio della vita e l’apostolato. Il 25 gen. 1725 si trasferì nel ritiro di S. Stefano; ini­ziarono così la sua attività di predicazione e la sua presenza nell’eremo dell’Annunziata nel Monte Argentario insieme al fratello, dove fondò la prima comunità.

L’approvazione da parte pontificia del­la Regola, molto rigida, arrivò solo il 15 maggio 1741 da Benedetto XIV, dopo varie vicissitudini. Tra il 1722 e il 1723 P. venne inviato dal vescovo di Gaeta, monsignor Pignatelli, presso il santuario della Madonna della Catena di Gaeta, dove inse­gnò ai giovani e fu vicino ai malati; nei suoi viag­gi conobbe vari vescovi che lo aiutarono a entrare in contatto con il pontefice Benedetto XIII. Nel 1726 dimorò presso il santuario della Madonna della Civita a Itri. Il 7 giugno 1727 a S. Pietro venne ordinato sacerdote. Il 14 set. 1737 aprì il ritiro della Presentazione di Maria Santissima sul Mon­te Argentario, cui seguirono gli altri: S. Angelo a Vetralla (6 marzo 1744), S. Eutizio a Soriano del Cimino (8 marzo 1744), S. Maria di Comiano a Ceccano (14 genn. 1748), Maria Santissima del Cerro a Tuscania (27 marzo 1748), S. Sosio a Falvaterra, Frosinone (2 apr. 1751), Maria SS. Addo­lorata a Terracina (6 feb. 1752), S. Maria di Pugliano a Paliano (23 nov. 1755), SS. Trinità a Mon­te Cavo presso Rocca di Papa (19 marzo 1758); inoltre, il noviziato di S. Giuseppe sul Monte Ar­gentario (16 luglio 1761), l’ospizio del SS. Croce­fisso a Roma (19 gen. 1767), il monastero fem­minile di Maria SS. Addolorata a Corneto (oggi Tarquinia, 17 marzo 1769) e quello maschile dei SS. Giovanni e Paolo a Roma (9 dic. 1773). L’11 giugno 1741 P. fece la sua professione assumendo il nome in religione ed esibendo da quel momento il simbolo della Passione sul petto.

Fu preposto dell’Ordine dal 1747 al 1775, missionario e abile predicatore. Numerose furono le sue missioni e i corsi di esercizi spirituali da lui tenuti in Toscana, in Umbria e nel Lazio, segnatamente nelle locali­tà di Acquapendente (1737, 1738), Bracciano (1755, 1760), Caprarola (1749), Ceccano (1748, 1767), Farnese (1737, 1739, 1741, 1743), Ferenti­no ( 1748), Giuliano di Roma (1751) Ischia di Ca­stro (1738, 1757, 1758), Magliano Sabina (1754), Nepi (1755, 1758), Orte (1747), Piperno (1752), Prossedi (1751), Ronciglione (1755, 1758), Sezze (1752), Sutri (1742, 1754,1758), Tarquinia (1739, 1753, 1754, 1757, 1761), Tusca­nia (1743, 1754), Valentano( 1743, 1754), Viterbo (1744, 1756).

P. ebbe contatti molto assidui con le suore del monastero carmelitano di Vetralla, in par­ticolare con suor Maria Colomba di S. Maria del­la Croce. L’istituzione dei ritiri passionisti scatenò alcune controversie, come quella con il cardinal Enrico Benedetto Stuart duca di York circa il mo­nastero di Monte Cavo e quella con i Cappuccini e i Minori Osservanti per i monasteri del Basso La­zio (Ceccano, Terracina, Paliano). Deceduto a Roma, il suo corpo è sepolto nella cappella della chiesa dei SS. Giovanni e Paolo al Celio. A Roma, il 7 gen. 1777, iniziarono i processi ordinari, che poi ebbero luogo a Tarquinia, Gaeta, Alessandria, Viterbo e Orbetello; la causa fu introdotta il 22 dic. 1784, il 1o maggio 1853 P. fu dichiarato beato e il 29 giugno 1867 santo. Tra le sue frequentazioni più assidue si ricordano quelle con suor Lilia Maria del SS. Crocefisso, suor Maria Geltrude Salandri, Car­lo da Motrone, Leonardo da Porto Maurizio; furo­no sue discepole, tra le altre, Lucia Burlini, Maria Crocefissa di Gesù, Lucia Costantini, le religiose cappuccine di Farnese e quelle carmelitane di Ve­tralla e Roma. Fra i suoi epigoni si annovera san Vincenzo Maria Strambi (1745-1824), vescovo di Macerata e Tolentino, promotore della causa di beatificazione di P. e autore di una sua biografia.

BIBL. – Strambi 1786; Filippo dell’Immacolata 1821; Pane­girici 1853; Pio di s. Maria 1853; Lettere 1867; Paolo Giu­seppe dell’Immacolata 1867; Curci 1868; Panegirico 1868; Panegirico 1878; Luca di s. Giuseppe 1908; Luca di s. Giuseppe 1912; Paolo della Croce 1924, I-IV (indirizzate a pa­renti, religiosi, rappresentanti civili, fedeli); Giammaria di s. Ignazio – Luca di s. Giuseppe 1928; Cioni 1934; Monte Ar­gentario 1937; Badia di Ceccano 1948; Stanislao dell’Ad­dolorata 1950; Cristoforo dell’Addolorata 1951; Zoffoli 1955; Mauro dell’Immacolata 1959; De Sanctis 1963; Zoffoli 1963-68, I-III (con bibl.); I processi 1969-79, I-II; Zoffoli 1970; Paolo della Croce 1974-75, I-III (diario, lettere a fami­liari, laici, ecclesiastici, religiose, religiosi); Caulfield 1976; Vizzari – De Sanctis 1976; Bartoli 1978; Paolo della Croce 1980; Possanzini – Boaga 1980; Giorgini 1981; Bindelli 1982, pp. 219-227 (controversia con il cardinal Enrico Stuart duca di York sul monastero passionista a Monte Cavo, dio­cesi di Frascati); Boaga 1982; Sperduti 1988; Calabrese 1993; Comparelli 1994; Strambi 1994; Bordo 1997; DIP, VI, coll. 1101-1105,1233-1235, 1236-1247; Fabiano Giorgini in Il grande libro dei santi, III, pp. 1582-1584.

[Scheda di Barbara Scanzani – Ibimus]