Scalza, Ippolito – Scultore, architetto (Orvieto, 6 feb. 1532 – Ivi, 20 dic. 1617).
Nato in una famiglia orvietana di artisti, figlio di Francesco e fratello di Lodovico, Francesco e Alessandro che furono mosaicisti e architetti, egli fu stuccatore e scultore. Si preparò nella bottega di Raffaello da Montelupo, di Simone Mosca e di Francesco Moschino. Nel 1554 risulta già attivo nella fabbrica del duomo di Orvieto, città dove lavorò anche in diverse altre fabbriche (palazzo Clementini, dal 1567; rinnovo del palazzo del Comune, 1573-1581; restauro del palazzo dei Sette e del palazzo Carvajal). S. lavorò anche a Todi (nella chiesa di S. Maria della Consolazione e nel tempio del SS. Crocefisso) e a Montepulciano (a lui sono attribuiti la loggia delle Erbe e il portico della chiesa di S. Maria delle Grazie); si occupò, insieme a Valentino Martelli, del rifacimento della chiesa di S. Niccolò a Baschi (Terni).
I suoi lavori più importanti restano quelli realizzati nel Duomo di Orvieto come il tabernacolo dell’altare maggiore, le stuccature di alcune cappelle, il complesso marmoreo della Pietà. Dopo il 1567 lavorò sempre nel Duomo anche come capomastro fino alla morte. Su suo disegno venne realizzato il palazzo Viscontini ad Acquapendente (inizio 1581) e a lui è attribuito il progetto della Porta Albana a Bagnoregio (1586-1589).
BIBL. – Chiovelli – Pioli 1982; Cambareri – Roca De Amicis 2002; Ippolito Scalza. IV centenario 1617-2017. Atti della giornata di studi, Orvieto, 2 dicembre 2017, in “Bollettino dell’Istituto storico orvietano”, a. LXXIV (2018), passim; DBI, vol.91, pp. 259-262.