Selvi – Famiglia (Viterbo, Secc. XVIII-XIX)

La famiglia si trasferì a Viterbo intorno alla metà del Settecento e ottenne l’aggregazione alla nobiltà nel 1769 con Francesco Selvi. Erano originari di Sorano con beni e residenza a Proceno. Francesco era dottore in legge e con Polidoro Selvi nel 1738 acquistò alcune proprietà da Ludovico Mazzanti, marchese di Proceno mentre nel 1763 lo stesso Francesco faceva acquisti di terreni in località Pozzale, nel territorio di Viterbo e nel 1766 acquistava un molino ad olio in località Il Ridotto, presso i beni delle monache della Palomba. Nel 1768 sostenne la spesa maggiore per la costruzione di Porta Fiorentina, in sostituzione dell’antica Porta S. Lucia, meritando la riconoscenza della Comunità viterbese. Si era coniugato prima con Maria Maddalena Belli e poi Agata Lambertini. Tra i suoi figli ci fu Felice, che fu monaca a San Domenico, Orsola che nel 1781 sposava il nobile Domenico Bianchi, Costanza sposa del nobile Giovanni Battista Renzoli e poi di Enrico Brenciaglia e Leone che sposò la contessa Adelaide Pagliacci. Francesco fece testamento il 4 novembre 1769 nel suo palazzo di Proceno e fu sepolto nella locale chiesa parrocchiale.

Da Leone e Adelaide Pagliacci discesero Agata (alla quale fu impedito il matrimonio con Raffaele Schenardi, caffettiere e ristoratore, perché già impegnata con altra persona). Nel 1823 risultava coniugata con Filippo Del Monte e morì il 7 aprile 1854 e fu sepolta nella chiesa di San Salvatore a Proceno. Altro figlio fu Francesco Antonio e poi Vincenzo e Giovanni che fu chierico e si dedicò all’amministrazione dei beni di famiglia con scarso successo dato che ne dovette vendere una gran parte. Il 23 aprile 1806 Francesco Antonio, figlio di Leone fu autorizzato ad amministrare il patrimonio di famiglia che comprese la vendita di altri beni sia nel territorio di Manciano che in quello di Viterbo. L’ultimo atto di queste vendite fu del 22 dicembre 1815 e dopo di allora cessarono i rapporti della famiglia con Viterbo.

Un Fabrizio Selvi, nato a Sorano il 18 gennaio 1752 fu distinto ecclesiastico, vescovo di Siena dal 1793 al 1835; il suo corpo riposa nella chiesa di San Nicola a Sorano: non sono precisabili i rapporti di parentela con i Selvi di Proceno.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, pp. 482-484.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]