Turini (Torini)– Famiglia (Viterbo, Secc. XV-XVIII)

La famiglia fu iscritta all’albo del patriziato viterbese nel 1503. Il capostipite potrebbe essere stato Gemini di Turino, vissuto intorno alla metà del Quattrocento che ebbe tra i figli Francesco che fu commerciante di spezie e nel 1501 era giurato dell’Arte. Ebbe tre figlie e poi Battista che fu speziale avendo bottega in contrada Sant’Angelo (1498). Da lui derivarono Felice, Marco Antonio (che fu medico e aveva sposato Battistina Malavista); Giustina; Gemini che nel 1531 faceva parte dei Rettori dell’Ospedale di San Sisto e aveva bottega in Piazza S. Silvestro e in Piazza S. Stefano; era Rettore dell’Arte nel 1509, anno di pubblicazione dello Statuto e nuovamente nel 1520 e nel 1534. Nel 1504 aveva provveduto alla riedificazione del suo palazzo in contrada San Silvestro, che era già stato sede della Comunità viterbese. Figlio di Gemini fu Felice che si dedicò al commercio delle spezie e nel 1530 aveva sposato Francesca Cocchi avendo Camillo che sposò Cordiana Nini e Lucita che si maritò con Francesco Ruscelli di Alessandro.

Da Marco Antonio e Battista Malavista erano nati Giulio (che nel 1571 conduceva l’appalto della Gabella generale di Viterbo mentre il cugino Felice aveva quella delle bestie vive, del vino, del macinato e della farina); Cecilia che sposò il medico fisico Bernardino Balzagrani di Canepina; Sebastiano che fu giudice e notaio rogando atti tra il 1505 e il 1525.

Figli di Sebastiano furono Cornelio che fu uomo di legge e notaio e tra il 1540 e il 1544 fu podestà di Bagnaia; si era sposato con Porzia di ser Napoleone; Lelio fu militare e contrasse matrimonio con Innocenza De Antiquis avendone Muzio la cui figlia Porzia sposò il capitano Spirito Spiriti; Cesare che sposò Bernardina Icci ed ebbe Tarquinia, Marco Antonio, Innocenzo (che fu sarto e morì nel 1636), Lelio.

Da Innocenzo erano nati Margherita, Bernardina, Bartolomeo (che si sposava in età avanzata con Anna Margherita Sarzana e gestiva con il cognato Domenico Nibby l’Albergo dei Muli) e Turino che fu attivo nel commercio della salsamenteria con bottega in Piazza delle Erbe. Si era sposato con Camilla Straccali avendone Francesca e Innocenzo il quale era dedito agli scambi commerciali e nel 1684 partecipava alla gestione della Gabella  generale occupandosi della vendita del sale bianco. Il suo testamento fu aperto nel 1713, dopo la sua morte chiamando all’eredità la moglie Orsola Del Signore che doveva provvedere a farlo seppellire nella chiesa di S. Francesco. Con lui è avvenuta l’estinzione della famiglia Turini a Viterbo.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Stemmi e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 541-542.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]