Ansuini Tondi, Innocenza – Patriota, scrittrice (Viterbo, 15 mar. 1829 – Roma, 30 mar. 1896).

Figlia di Domenico Ansuini e di Orsola Marcucci, sposò giovanissima, a quindici anni, il liberale vi­terbese Ermenegildo Tondi. Nonostante gli impe­gni familiari, la giovane (di forte temperamento e personalità e sempre sostenuta dal marito), appro­fondì gli studi letterari sviluppando in breve tempo una propria coscienza civile e politica. Con la ca­duta della Repubblica romana, la passione civile dell’A. si concretizzò in maniera sempre più inten­sa nell’opera di affiancamento del marito, espo­nente di spicco del movimento liberale viterbese.

In casa Tondi si svolgevano frequenti riunioni antigovernative. Quando, caduto il governo provvi­sorio viterbese, nel 1859 il marito fu costretto al­l’esilio, la donna proseguì da sola l’attività cospi­rativa attraverso azioni dimostrative in città e man­tenendo le fila della cospirazione tra i diversi cen­tri dei comitati d’azione in vista dell’insurrezione nella Tuscia. Nel 1860 fu incaricata di raccogliere le adesioni dei Viterbesi in vista del plebiscito in­detto per l’annessione dell’Umbria all’Italia, al qua­le gli emigrati politici intendevano partecipare. Ar­restata la notte di Natale del 1860 con il figlio quin­dicenne Giovanni, fu condannata all’esilio; rag­giunse allora il marito rifugiato a Orvieto.

Negli anni trascorsi tra Orvieto, Foligno e Firenze, prese a scrivere componimenti poetici dedicati al tema dell’esilio e dell’istanza politica. Rientrò a Viterbo dopo l’unificazione, stretta dalle difficoltà finan­ziarie dopo che, negli anni di lontananza dalla sua città, le attività economiche dei Tondi erano state mal gestite da persone considerate di fiducia. La morte prematura di una figlia e le ristrettezze eco­nomiche provarono la sua forte fibra; i Tondi si tra­sferirono a Roma, dove essa morì. I suoi Canti del­l’esule, di Innocenza Tondi proscritta romana 1860-1870 nei quali raccoglieva in versi le diffi­coltà della vita d’esilio furono pubblicati a Pescara nel 1910 a cura della figlia Adele, detta Alina, mo­glie del celebre giornalista Felice Albani.

BIBL. e FONTI – MCRR, V. 1033; Carte Albani b. 1094, f. 17 (diario di Ermenegildo Tondi).  Roux 1910, pp. 8-15; Ersi­lio Michel in DR, II, p. 82, IV, p. 450; Orestano 1940, p. 378; Signorelli, III/2, p. 420 n. 56; Bruzzone 1999, p. 210 (con rif. d’archivio)

[Scheda di M. Giuseppina Cerri – Isri]