Bartolomei, Lorenzo –Possidente (Canino, XVII secolo)
In un volume di 37 pagine che riporta la dicitura Descrittione di tutti li beni stabili spettanti alli Sig.ri Gio. Angelo e Gio. Andrea Bartolomei di Canino fatto in forma di cabreo per rogito del notaro Giuseppe Carapella d’Ischia e mesurati li beni de campagna da Salustro Farina publico agrimensore nello Stato di Castro nelle terre spettanti alla Reverenda Camera Apostolica, oggi noto al pubblico per la sua riproduzione a stampa, si parla dello stato dei beni della famiglia Bartolomei di Canino tra l’ottobre e il novembre 1695, quando fu compilato e disegnato per volontà di Angelo e Andrea Bartolomei.
I due erano figli del “Capitano” Lorenzo Bartolomei e di sua moglie Angelica. La famiglia era composta da otto figli: il primo era stato Giovanni Florido (nato il 9 novembre 1640) seguito da Caterina, poi una seconda Caterina, poi Lucrezia, Angelo (nato il 25 ottobre 1645), Andrea (nato il 10 febbraio 1647), Grazia e ancora una terza Caterina (nata il 12 maggio 1654) quando probabilmente le prime due Caterine erano morte. La redazione del catasto fu fatta a nome di Angelo ed Andrea perché probabilmente anche il primo maschio, Giovanni Florido, era morto. E al momento di quel documento anche il padre Lorenzo era morto mentre delle donne non si fa parola.
La famiglia Bartolomei era presente a Canino già nella prima metà del XVI secolo quando un Domenico era membro del Consiglio della Comunità e un Bartolomeo nel 1529 era tra i priori. Esponenti di questa famiglia sono attivi a Canino, nelle riunioni del Consiglio della Comunità, certamente fino al 1656 quando la serie dei registri comunali si interrompe. Quando riprendono i registri, nel 1722, di loro non si parla più. E negli anni successivi di quella famiglia non vi è più traccia perché si può ipotizzare si sia trasferita oppure siano rimaste solamente donne che sono confluite in altre famiglie.
La proprietà dei Bartolomei al 1695 è cospicua: si tratta di oltre 47 ettari tra seminativi, vigne, oliveti e pascoli mentre gli immobili comprendevano il Palazzo di famiglia diverse abitazioni, botteghe, stalle, grotte e magazzini. Il cabreo descrive in maniera particolareggiata ogni appezzamento di terra, indicando i confinanti e la destinazione mentre, per gli immobili, ne fa un disegno sommario oltre ad indicare la sua collocazione nella mappa di Canino. Particolarmente importante la rappresentazione dei terreni per le informazioni che fornisce a proposito delle unità di misura in uso a Canino: è noto che, all’interno dello stesso territorio, queste misure potevano variare anche da una località a quella vicina.
BIBL. e FONTI – A. Risi, Le proprietà della famiglia Bartolomei di Canino nel Cabreo del 1695, Canino 2018, pp. 55.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]