Capranica, Giuliano – Nobile, Possidente (Secc. XVIII-XIX)

Il 7 gennaio 1790 la Reverenda Camera Apostolica concede la castellania di Ischia di Castro in enfiteusi a Giuliano Capranica “per l’annuo canone di scudi 2.050 con tutti i beni, rendite, presenti e riposte in essa comprese, e con l’uso e privilegio della mano regia per le riscossioni” e con la possibilità di concedere piccoli appezzamenti in subenfiteusi, di ampiezza non superiore a otto rubbia, ad abitanti di Ischia di Castro con famiglia. La concessione in enfiteusi di singoli luoghi innovava rispetto alla prassi precedente che vedeva un unico affittuario di tutte le terre della Camera apostolica per un periodo di nove anni. L’ultimo gestore con questo tipo di contratto era stato Filippo Stampa insieme con il figlio Angelo.

Giuliano aveva sposato Gertrude Casali dalla quale aveva avuto almeno due figli: Bartolomeo e Domenico. Il primo sarà il padre di Giuliano Capranica del Grillo, appassionato di teatro e marito di Adelaide Ristori, nobile milanese e una delle attrici più famose del secolo. Il secondo, Domenico, sarà musicista e autore di teatro.

I Capranica riescono a superare le turbolenze del periodo napoleonico e, dopo la Restaurazione, sono nuovamente signori di Ischia di Castro e ora , con il titolo di Marchesi, sono pienamente introdotti sia nella corte papale che nella vita mondana di Roma Un altro Capranica, Luigi, negli stessi anni aveva manifestato la sua vena di romanziere ed era stato sostenitore della causa dell’Unità d’Italia al punto da essere costretto all’esilio a Venezia: quelli che si erano arricchiti grazie all’appoggio della corte papale ora si preparavano ad avere i necessari appoggi dalla nuova aristocrazia sabauda.

Tutto il secolo XIX è segnato dai contrasti tra gli abitanti di Ischia e i Capranica che non concedono le terre richieste dalla popolazione e, quando lo fanno, è a condizioni fin troppo onerose. Ancora all’indomani della Prima guerra mondiale l’unica soluzione che intravedono i combattenti ritornati dal fronte è quella dell’occupazione delle terre di cui i Capranica erano diventati proprietari prima di cederle nel 1908 all’Istituto dei fondi rustici e poi in parte alla casa Piermartini, alla Società Colombari-Borgognoni e in parte ai Torlonia.

BIBL. – A. Risi, Saggio introduttivo in Dell’importanza, e de’ pregi delle emfiteusi sostituite all’appalto camerale dello Stato di Castro e Ducato di Ronciglione… Con un saggio introduttivo di Anzio Risi, Viterbo, 2004, p. XV; G. Gavelli, Ischia di Castro. Il mio paese: un castello, una chiesa e un campanile, Ischia di Castro, 1988, pp. 139-178; M. Lotti, Terra e Unità. Ischia di Castro nel Risorgimento, Vetralla, Davide Ghaleb Editore, 2013,  pp. 18-22; A.G. Egisti, Informazioni sulla così detta Castellania d’Ischia di Castro concessa dalla Reverenda Camera Apostolica nel 7 gennaro 1790 al Brigadier Don Giuliano Capranica…, s.l. 1844.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]