Benedetti, Michele – Tipografo (Viterbo, 1650 circa – Ivi, ante settembre 1718)

Alla morte di Pietro Martinelli, che era stato tipografo e stampatore ufficiale per il Comune di Viterbo nella seconda metà del XVII secolo, gli subentra il nipote Michele Benedetti, figlio di Antonio e di Cecilia (o Costanza) Bernardi, sorella di Angelica, la moglie del Martinelli. Erano originari di Camerino e Michele aveva cominciato a lavorare per Martinelli da diversi anni. Nel 1704 Angelica con atto notarile consegna la tipografia al Benedetti che poco dopo farà professione di fede per poter esercitare la professione e nel 1705 presenta domanda al Comune di Viterbo per essere nominato stampatore pubblico al posto di Giulio De’ Giulij e rinnoverà la domanda alla morte del De’ Giulij, alcuni anni dopo. Il Comune non deciderà in suo favore. I libri stampati con il suo nome sono molto pochi: prima della sua morte avvenuta nel 1718 se ne contano solo 25.

La stamperia che era in Piazza del Comune fino al 1707 si spostò poi al Suffragio in un locale dell’Arte degli speziali. Le scarse commesse, il mancato appoggio del Comune, la numerosa famiglia messa in piedi con la moglie Anna Manfri gli crearono non poche difficoltà. Nel 1716 per queste ragioni fu costretto a vendere la tipografia a Filomeno Manfri (zio della moglie) ed egli rimase a lavorare per il Manfri fino alla sua morte. Dopo di che anche il Manfri fu costretto a vendere la tipografia a Lucrezia Ciochetti vedova De’ Giulij.

Un elen­co pressoché esaustivo delle edizioni del Benedetti si ricava dallo studio di Attilio Carosi sulla stampa a Viterbo nel Settecento

BIBL. – A. Carosi, Annali della tipografia viterbese. Il Settecento, Viterbo, 1977, pp. 15-18 e passim.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]