Boccalini – Famiglia (Sec. XVII – Sec. XIX)
Nella seconda metà del XVII secolo un Domenico Boccalini del fu Giulio si accorda con le monache di S. Domenico per l’uso di un mulino a grano in contrada San Biele. Un suo figlio, Giulio, canonico di S. Angelo in Spatha a Viterbo, è ufficiale nel Seminario di Viterbo nel 1735 ed erede di Sebastiano Carnevalini del quale è parente. Estinta la linea maschile con Giulio, la sorella Virginia sposa Rosato Gasparini che continua la casata. Domenico, loro figlio, è ufficiale della Confraternita del Gonfalone ed è proprietario di una bottega in Piazza del Comune. La famiglia si sposta ad Orbetello per alcuni anni dove nasce Carlo che esercita la professione di notaio e ritorna a Viterbo dove diviene Cancelliere vescovile e, dal 1806 al 1808, è amministratore di casa Bussi. Un figlio di Carlo, Cristoforo, è canonico di S. Angelo in Spatha e muore nel 1817. Le fortune della famiglia si esauriscono qui perché Luigi e Teresa, altri figli di Carlo, nel 1828 sono ormai orfani di padre e madre e abbandonati dal fratello maggiore Angelo Antonio che nel 1822 aveva emigrato da Viterbo, ricevono la nomina di un curatore dei loro beni. Luigi nel 1853 risulta ancora vivente nella parrocchia di S. Giovanni in Zoccoli e fa il bracciante e nel 1870, all’avvio dell’anagrafe comunale, lui e altri due della sua famiglia sono presenti nel quartiere della Crocetta.
BIBL. e FONTI – Cedido Viterbo, Registri sacramentali della parrocchia di S. Lorenzo; Ivi, Registri sacramentali della parrocchia di S. Maria in Poggio. N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo. Famiglie e personaggi, Viterbo, 1977, pp. 29-31.