Bonifazi Anton Angelo – Pittore (Viterbo, 1627 – Roma, post 1699).

Figlio di un ricco mercante viterbese, Giovan Giacomo di Cesare Bonifazi, dopo una breve parentesi di chierico, si dedicò alla professione di pittore, formandosi a Roma presso la bottega di Pietro da Cortona, che frequentò con il fratello minore Giovan Francesco: assieme dettero vita, nella Viterbo della seconda metà del sec. XVII, ad un episodio locale di pittura tardo-barocca, dalle forti influenze cortonesche, evidenti più nella tipologia delle figure che nelle composizioni, solo moderatamente mosse ed aperte.

Un ruolo fondamentale riveste l’amicizia con Ciro Ferri e la collaborazione fra i due è ricordata dalle fonti locali nella grande tela raffigurante la Madonna in gloria con san Tommaso da Villanova e san Guglielmo d’Acquitania per la distrutta chiesa delle monache di S. Agostino, Santa Maria in Volturno di Viterbo. L’adesione al linguaggio del maestro romano è evidente anche in altre sue due opere, recentemente assegnategli: Cristo che appare a santa Rosa e l’Incoronazione di santa Teresa.

Tra le opere note le fonti ricordano lo stendardo della Confraternita di San Leonardo, protettore dei carcerati, dipinto su entrambi i lati (da una parte il santo con i carcerati, dall’altra il santo in gloria) per l’altare maggiore dell’omonima chiesa viterbese,  ancora vicino alle suggestioni della prima formazione cortonesca.

Sempre a Viterbo, nel palazzo vescovile, l’artista lasciò la Vocazione di san Matteo, unica opera per la quale è stato indicato come termine ante quem il 1668, anno in cui venne chiusa al culto la chiesa dedicata a S. Matteo in Sonza alla quale era originariamente destinata. Per la chiesa dei Ss. Faustino e Giovita eseguì inoltre la Decollazione del Battista.

Secondo alcuni studi il suo intervento di maggiore rilievo riguarda la decorazione ad affresco della volta del salone del palazzo baronale di Bomarzo, nel quale è raffigurato il Trionfo della pace sulla guerra. Benché notevolmente alterata da restauri e ridipinture ottocentesche la composizione, notevole per vastità e complessità iconografica, è un chiaro omaggio dell’artista al suo maestro Pietro da Cortona, cui si rifà, pur con le dovute differenze, nei panneggi mossi dal vento e nell’atteggiamento delle figure. Altri studi dimostrano attraverso documenti certi che l’autore del soffitto sarebbe Lorenzo Berrettini che al principio del 1661 da inizio alla decorazione del salone e la termina in sei mesi (D’Agnelli).

Gli è infine attribuita la tela raffigurante il Battesimo di Cristo, che sovrasta l’ingresso dell’Oratorio del Sacramento nella chiesa dedicata alla Madonna del Suffragio a Grotte di Castro.

Negli ultimi anni della sua vita, risiedeva a Roma, nella zona dei Fori, densamente popolata di artisti e soprattutto di architetti e scultori. Godè dell’amicizia e della collaborazione di personalità molto importanti come Carlo Maratta e Carlo Fontana, che nominò nel suo testamento stilato nel 1699.

BIBL. – S. Angeli, Documenti d’archivio per le due biografie difficili: i fratelli Anton Angelo e Francesco Maria Bonifazi, in “Informazioni”, 1996, n. 12; S. de Fazi, La produzione viterbese dei fratelli Bonifazi: tratti della vicenda artistica, in “Biblioteca e Società”, 1998,  n. 4; Faldi 1970, pp. 60-63; Italo Faldi in SAUR, XII, p. 551; SAUR Index, II, p. 141, F. M. D’Agnelli, Palazzo Orsini Lante a Bomarzo: interventi seicenteschi nell’architettura e nella decorazione, tesi di laurea, Università degli studi della Tuscia, a.a. 1995-1996.

[Scheda di Agnese Sferrazza-Ansl; integrazione di Gilda Simona Pannuti-Cersal]