Bonifazi Francesco Maria – Pittore (Viterbo, 1637- Ivi, 1724).
Nato nel 1637 da Giovan Giacomo Bonifazi, facoltoso mercante viterbese, giovanissimo allievo di Pietro da Cortona a Roma al fianco del fratello maggiore Anton Angelo, tornò stabilmente a Viterbo nel 1678. Di personalità meno forte rispetto al fratello maggiore, la sua produzione denota qualche affinità con Lazzaro Baldi.
Di questi anni risultano documentate importanti committenze: dalla decorazione in stucchi di S. Maria della Salute, affidatagli dal Collegio degli avvocati e notai nel 1690, alla tela raffigurante San Liborio in gloria eseguita su richiesta del fratello Filippo, canonico di S. Angelo in Spatha, alla realizzazione degli apparati effimeri per l’ingresso in Viterbo del cardinal Urbano Sacchetti (1683) e di una serie di tavole per Andrea Santacroce (1701), entrambi vescovi di Viterbo.
Tra le altre sue opere certe, merita di essere ricordata la tela raffigurante la Madonna e le anime del Purgatorio conservata nella chiesa del Suffragio, splendida ma molto alterata da molte ridipinture. Per la Cattedrale di Viterbo l’artista realizzò la pala raffigurante San Carlo Borromeo che intercede presso la Madonna per la cessazione della peste (poi spostata nel palazzo vescovile). La sua opera di maggior rilievo fu però la pala d’altare del transetto sinistro della chiesa della Trinità rappresentante la Madonna col Bambino e san Nicolò.
Nel 1693, sposa in seconde nozze, la giovane Elisabetta Filippini, sorella di santa Lucia. Negli ultimi anni della sua carriera, in età ormai avanzata, dipinse la pala di Sant’Erasmo, oggi perduta, per la Compagnia di Santa Maria Maddalena (1710-1711). Recenti studi aggiungono al suo catalogo una tela conservata presso la chiesa collegiata di S. Giovanni Evangelista di Valentano, raffigurante S. Francesco S. Lucia e S. Agata, commissionata dalla Confraternita di S. Francesco nel 1711. Si segnala infine, un dipinto del Musèe Calvet di Avignone raffigurante la Fuga di Lot, donato nel 1836 dal barone Eugène Pertuis de Montfaucon e ricondotto dopo il suo ingresso nella collezione del Museo alla mano dell’artista viterbese.
Poco prima della morte, avvenuta nel 1724, volle aggiungere al suo testamento alcuni codicilli in favore del figlio di sua nipote Maddalena, il pittore Anton Angelo Falaschi, autore di una lunetta nella chiesa del Gonfalone di Viterbo.
Ha inoltre lasciato testimonianza della sua attività in diverse chiese della zona. Fra gli altri si ricordano il dipinto raffigurante Santa Margherita, oggi conservato presso la sagrestia del duomo di Montefiascone, dedicato alla santa, insieme ad un quadro simile, ma di dimensioni minori, da alcuni ritenuto un bozzetto per l’opera definitiva. Infine, in alternativa al fratello, gli è stata attribuita la tela raffigurante il Battesimo di Cristo, che sovrasta l’ingresso dell’Oratorio del Sacramento nella chiesa dedicata alla Madonna del Suffragio a Grotte di Castro.
BIBL. – S. Angeli, Documenti d’archivio per le due biografie difficili: i fratelli Anton Angelo e Francesco Maria Bonifazi, in “Informazioni”, 1996, v. 12; S. De Fazi, Nuovi dati sull’opera di Francesco Maria Bonifazi, in “Biblioteca e Società”, 1999, n. 3-4; B. Mancini, Le confraternite di Valentano in età moderna, in “Biblioteca e Società”, 2000, n 4; Faldi 1970, p. 63; Ballarotto et al. 1992, p. 143; Italo Faldi in SAUR, XII, p. 551 ; SAUR Index, II, p. 141
[Scheda di Agnese Sferrazza-Ansl; integrazione di Gilda Simona Pannuti-Cersal]