Brunelli  Antonio –  Musicista, compositore (San­ta Croce sull’Arno, Firenze,  20 dic. 1577 – Pisa ca. 1630).

Figlio primogenito di Romolo e di Jacopa Spinelli, era nato in Toscana a causa di un momentaneo trasferimento della famiglia (già presente e attiva a Bagnoregio almeno dal 1463) per cercare nuovi incarichi musicali per il padre del B. che era musico e insegnante di musica. Lo stretto legame dei Brunelli con la città di Bagno­regio emerge con chiarezza dalla consultazione dei numerosi documenti conservati negli archivi del luogo, relativi a nascite, matrimoni, successioni, atti notarili e catastali: in uno di essi è addirittura indicato il possesso da parte della famiglia di una «Pila sepolcrale» situata davanti alla cappella di S. Nicola nella cattedrale di Bagnoregio. Bene­stanti e attivi per tutto il Seicento, i B. di Bagno­regio ricoprirono ruoli di rilievo all’interno della comunità (notai, religiosi, farmacisti), dimostran­do sempre una particolare attenzione alle necessi­tà della loro città. Si deve infatti ad un certo Bo­naventura B. il merito di aver lasciato nel 1694 tut­ti i suoi averi, tra cui una farmacia a Roma, in ere­dità alla cattedrale di Bagnoregio e all’ospedale dei Pellegrini di Roma. Il cospicuo patrimonio ri­servato a Bagnoregio, denominato «Beneficio Brunelli», fu utilizzato a sostegno delle famiglie bisognose, secondo quanto indicato nelle inten­zioni testamentarie. Alla memoria dell’illustre fa­miglia è stata dedicata, in segno di riconoscenza, una delle vie del centro storico di Bagnoregio. Il ritorno dell’intera famiglia a Civita di Bagnoregio è documentato dagli atti di battesimo dei successivi cinque figli di Romolo e Jacopa (tra cui un altro musico, Lorenzo, nato nel 1588 e successore di Antonio negli incarichi di or­ganista e magister a Prato e Pisa). – Antonio stu­diò contrappunto a Roma (dal 1591) sotto la gui­da di Giovanni Maria Nanino, di cui fu allievo in­sieme ai fratelli Felice e Giovanni Francesco Anerio, a Ruggero Giovannelli e a Francesco Soriano. Fu abile maestro di canto, valente organista e suo­natore di chitarrone. Visse e operò in vari centri toscani, in cui svolse l’attività di organista e mae­stro di cappella. Fu attivo a San Miniato (1603-­1607) e presso il duomo di Prato (1608-1612), per poi giungere a Pisa (1613), su specifica richiesta dell’Ordine dei Cavalieri di S. Stefano. Proprio durante il soggiorno pisano fu spesso protagonista di intrattenimenti musicali allestiti per il granduca Cosimo II de’ Medici e ospite della corte a Firen­ze tra il 1614 e il 1616. Definitivamente a Pisa dal 1617, continuò ad espletare il suo incarico dedi­candosi in particolare all’insegnamento, svolto a favore della nutrita schiera di allievi che furono alle sue dipendenze nella chiesa di S. Stefano. La sua produzione comprende raccolte di scherzi, madrigali, arie e composizioni sia mono­diche che polifoniche con accompagnamento di organo, clavicembalo e svariati strumenti a corda. Valorizzò gli strumenti anticipando forme nuove come la sinfonia, la sonata da camera e la suite. Nell’ultima fase della sua attività ritornò al gene­re sacro e approfondì lo sviluppo dei metodi di insegnamento, animato da quei precisi moventi di­dattico-pedagogici, estranei all’ambito rinasci­mentale, che aveva auspicato nei suoi due trattati, sia nelle Regole utilissime per li scolari che desi­derano imparare a cantare (Fiorenza, appresso Volcmar Timan, 1606, grammatica musicale per la didattica del canto), sia nel trattato di contrappun­to Regole e dichiarationi sopra la pratica di alcu­ni contrappunti doppi, utili alli studiosi della mu­sica, e maggiormente a quelli che vogliono fare contrapunti all’improviso, con diversi canoni so­pra un sol canto fermo (Firenze, appresso Cristo fano Marescotti, 1610).

BIBL. – Raoul Meloncelli in DBI, 14, pp. 552-553; Gargiulo 1982; Gargiulo 1984; Piero Gargiulo in DEUMM, I, p. 734 (con la bibl. precedente); Rossi – Espagnet 1991; Kirkendale 1993, ad indicem; Gargiulo 1999 (ivi alle pp. 57-59 Eletto Ramacci, La famiglia di Antonio Brunelli a Ba­gnoregio. Note d’archivio); Joachim Steinheuer in MGG, 3, coll. 1136-1141; Fabio Bisogni – Nigel Fortune in New Gro­ve, 4, pp. 506-507; G.B. Crocoli, Bagnoregio, Viterbo 1991.

[Scheda di Antonella Giustini-Ibimus; revisione di Tommaso Bernardini – Cersal]