Cappelli, Germano – Facocchio (Viterbo, 28 lug. 1877 – Ivi, 1958)
Era figlio di Salvatore e di Maria Capobianchi. E’ fabbricante di vetture e “Facocchio” e “Ferracocchio” cioè fabbricante e riparatore di carretti, carri, carrozze a Viterbo dopo aver imparato il mestiere in una delle numerose botteghe dedite alla costruzione e alla riparazione di quelli che erano gli unici mezzi di locomozione fino alla fine del secolo XIX. Il suo laboratorio era prima in Via della Morra a Viterbo mentre i fratelli Amedeo e Raimondo avevano una bottega da facocchio in Largo dei Magliatori. Poi c’era Lorenzo Cappelli che aveva una bottega da fabbro in Via Cairoli.
Germano aveva acquistato un molino per farina e olio in Valle Faul nel 1921 ma difficoltà finanziarie lo portarono poi a dover cedere questo impianto che fu rilevato dai fratelli Amedeo e Raimondo e fu usato anche come laboratorio da facocchio. Nel 1939 fu demolito il molino e tutto lo spazio fu dedicato all’attività di facocchio ornai svolta da Amedeo e Raimondo e dai giovani Fulvio e Osvaldo Cappelli. L’attività proseguì anche dopo la morte di Amedeo (1967) e il pensionamento di Raimondo, fino al 1972 quando Fulvio e Osvaldo Cappelli chiusero la bottega e si dedicarono ad attività diverse.
BIBL. – B. Bastianini, S. Cappelli, Ciliegie e catrame. Gente di Faul. L’officina del gas, il mattatoio, il facocchio, la fabbrica di mattonelle e il vivaio del Consorzio agrario a Viterbo, Viterbo, 2022, pp. 181-207.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]