Cencelli Perti, Alberto – Politico, Sociologo (Fabrica di Roma, 21 apr. 1860 – 15 lug. 1924)

Unico figlio maschio di Giuseppe Cencelli Perti e della viterbese Albina Polidori (1831-1915), il 6 giugno 1888 sposò a Fabrica di Roma Vittoria Orsolini Marescotti, originaria di una famiglia di proprietari terrieri di Vignanello che si era trasferita a Magliano Sabina. Da quella data la sua vita fu divisa tra gli interessi di Fabrica e di Magliano, e la sua stessa discendenza si divise tra i due paesi. Ebbe quattro figli: Amedeo Wladimiro detto Valdo (1891-1917), Maria Zenobia detta Mary; Ferdinando Ladislao, detto Fernando (1892-1966), Valentino (1898-1971). Valdo, tenente di vascello, morto nei cieli di Venezia alla guida del suo aereo nel corso del Primo conflitto mondiale, medaglia d’argento alla memoria. Se Fernando proseguì la linea di Fabrica, a Valentino toccò rappresentare la linea di Magliano Sabina.

Alberto, forse a causa della tutela degli interessi di famiglia fu soltanto nel 1893, all’età di 33 anni, che si laureò in giurisprudenza. L’anno prima era stato eletto consigliere provinciale di Roma per il mandamento di Civita Castellana, carica che conservò nelle successive elezioni. Fu Conte per titolo concesso con regio decreto del 12 gennaio 1902. Tra il 1905 e il 1914 fu investito del ruolo di Presidente della Deputazione provinciale di Roma. In questa veste contribuì a portare miglioramenti in diversi settori: l’assistenza ospedaliera, la previdenza agraria, le istituzioni scolastiche e di beneficenza, la rete stradale e ferroviaria. L’opera più rilevante realizzata sotto la sua presidenza fu la costruzione del nuovo manicomio provinciale di Santa Maria della Pietà, iniziata nel 1910. Recependo la denuncia delle dure condizioni contadine, promosse l’istituzione di ambulatori di pronto soccorso in comuni privi di ospedale e fece introdurre le opportune modifiche agli acquedotti delle zone laziali infette da pellagra.

In quegli anni furono numerosi i cittadini di Fabrica di Roma che trovarono lavoro a Roma grazie ai suoi favori..Nominato senatore nel 1909, partecipò ai lavori parlamentari trattando, tra l’altro, la questione degli usi civici, la devoluzione alle province delle tasse sugli autoveicoli in considerazione dell’aumento di spesa per la manutenzione stradale, la difesa del patrimonio forestale, la facoltà per le province di imporre tasse sui beni mobili. Fece parte di varie commissioni, e dal 1918 al 1921 fu segretario dell’ufficio di presidenza del Senato.

Prima ancora di entrare in politica si era interessato di agricoltura e aveva pubblicato diversi studi. Attento ai bisogni delle classi agricole in Italia, propose più volte l’idea che nelle terre demaniali, nei latifondi incolti e nelle paludi bonificate, fosse costituita una proprietà collettiva a beneficio dei contadini più poveri, unico valido strumento di contrasto all’emigrazione. I suoi interessi di agronomia ed economia agricola lo spinsero a pubblicare saggi storico-sociali sull’argomento e a produrre una attività pubblicistica nel “Bollettino agrario romano”, ne “La Nuova Antologia”, ne “La Tribuna”. Di questo amore per l’agricoltura è testimonianza la sua biblioteca di libri ad argomento agricolo, forse la più cospicua della provincia di Viterbo – miracolosamente conservata nel palazzo di Fabrica ed acquisita dal Comune di Fabrica di Roma quando il Sindaco di allora, Mario Scarnati, nel 2005 volle decisamente rilevare il palazzo e il giardino rinascimentale. Il C., nel “Bollettino agrario romano” del 1885 indicava i pericoli contenuti in un provvedimento apertamente anticontadino: “non sapremmo prevedere a quali conseguenze si arriverebbe, ora specialmente che le teorie, molto pratiche del socialismo, vanno facendo molta strada anche nelle campagne”. Considerazioni di giustizia, e più ancora di prevenzione di turbamenti sociali, lo spingevano a sostenere la salvaguardia e la ricostituzione sui beni comunali delle proprietà collettive, o comunanze, di cui delineava il profilo storico e l’originaria natura giuridica. Davanti alla concentrazione fondiaria in atto e al processo di espansione capitalistica nelle campagne, davanti al peggioramento delle condizioni e all’aggravato sfruttamento del lavoro bracciantile, difendeva la funzione equilibratrice della piccola proprietà, cui poteva affiancarsi, sui fondi demaniali e comunali, la proprietà collettiva resa inalienabile. Di fronte alle ricorrenti ondate del movimento contadino ed alle agitazioni nelle campagne, che toccarono anche Fabrica, e che portarono a massicce occupazione di terre (dando più tardi un impulso decisivo al decreto Visocchi del 1919 sull’assegnazione ai contadini delle terre incolte), il C. ammetteva ne “La Tribuna” del 1 febbraio 1914 “che i contadini hanno il diritto di ribellarsi e di insorgere”. Fu presidente o membro di numerose commissioni.

E’ stato Presidente delle seguenti istituzioni: Deputazione Provinciale di Roma; Società degli Agricoltori Italiani; Commissione per la revisione delle forniture di guerra; Commissione per la riforma della legislazione per l’agro romano; Sindacato Agrario Centrale; Azienda Elettrica Municipale di Roma; Associazione Zootecnica Laziale; Società Infortuni Italia Agricola; Commissione per il Piano Regolatore delle Borgate Romane.

Alla sua morte era Presidente delle seguenti istituzioni: Cattedre Ambulanti di Agricoltura; Istituto Genetico di Cerealicoltura; Consiglio d’Amministrazione della succursale di Roma del Monte dei Paschi di Siena; Società per le Condotte d’acqua; Asilo Savoia; Ospedale Ortopedico di Ariccia; Collegio Nazzareno; Commissione per la Pellagra nella Provincia di Roma; S.A.S.D. Parva Domus.

Opere: Albereto falisco: sistema di viticoltura specialmente adatto alla coltivazione delle viti americane, Conegliano,  Grava. Cagnani, 1884; La forma del Catasto ed i suoi effetti sulla economia agraria dello Stato, Roma,Libreria Manzoni, 1885; Affrancazione dei diritti d’uso nelle provincie ex pontificie, Roma, Tipografia Tiberina, 1885; Le camere d’agricoltura: relazione sul progetto di legge Ordinamento delle rappresentanze agrarie regionali in Italia, Letta al comizio Agrario di Roma nell’Assemblea del 14 febbraio 1886, Roma, Tip. Tiberina, 1886;  Affrancazione dei diritti d’uso nelle provincie ex pontificie, memoria seconda, Roma, Tipografia Tiberina, 1887;  Macchine agricole, Milano, Hoepli, 1889; La proprietà collettiva in Italia: le origini, gli avanzi, l’avvenire a proposito dell’abolizione dei diritti d’uso nelle provincie ex pontificie, Roma Libreria Manzoni, 1890; Ordinamento dei dominii collettivi nelle provincie ex pontificie e nell’Emilia, Roma, Tipografia Unione cooperativa editrice, 1894; La peronospora della vite, Roma, Tipografia dell’Unione Cooperativa Editrice, 1894; Il socialismo e la costituzione della proprietà: demani e terre incolte, Roma, Tipografia dell’Unione Cooperativa Editrice, 1894; Osservazioni sull’incrocio e selezione dell’allevamento brado di cavalli, Roma,  Tipografia del Senato, 1919; La proprietà collettiva in Italia: le origini, gli avanzi, la ricostituzione, i demani collettivi per i contadini, Milano, Hoepli, 1920.

BIBL. -A. De Gubernatis, Dict. intern. des écrivains du monde latin, Rome 1905, p. 306;A. Caracciolo, Il movimento contadino nel Lazio, Roma 1952, pp. 43, 131, 145, 165, 206;M. Signorelli, Le famiglie nobili viterbesi nella storia, Genova 1968, p. 187; G. Lo Cascio-C. Citterio, L’ospedale di S. Maria della Pietà e l’assistenza psichiatrica in Roma, in Amministrazione provinciale di Roma, Studi in occasione del centenario, s.l. [ma Milano] 1970, II, pp. 337-361; In Memoria del conte Alberto Cencelli Senatore del Regno, ed. Arti Grafiche Sansaini, 1924; La Provincia capitale: storia di una istituzione e dei suoi presidenti, [Roma], Provincia di Roma, Rotoform, 2005; M. Barsali, DBI, 23, pp. 505-506; Un manicomio moderno: il manicomio provinciale di Roma, in Direzione della Nuova Antologia, 1924; A. Varo Vecchiarelli La biblioteca Cencelli del S. Maria della Pietà in Roma. Catalogo del fondo antico, 1989; T. Brunetti, Un catalogo per la pazzia, 1800-1950: la biblioteca Cencelli del Santa Maria della Pietà in Roma, Manziana, Vecchiarelli, 1992.

[Scheda di Gualdo Anselmi – Fabrica di Roma]