De Gregorio, Giovanni – Cardinale (Messina, 20 gen. 1729 – Ivi, 11 lug. 1791)

Fu archimandrita del Santissimo Salvatore a Messina dal 1757 al 1791 e fu Uditore generale della Camera apostolica dal 1778 al 1785. Creato cardinale il 14 febbraio 1785, fu protettore dell’Ordine di S. Basilio dal 1789 e camerlengo del Sacro Collegio dallo stesso anno. Morì l’11 luglio 1791 e fu sepolto nella chiesa della SS. Trinità dei Monti.

Tra il 1782 e il 1783, nella sua qualità di Uditore generale della Camera apostolica, è stato chiamato a decidere su una serie di cause intentate dal Capitolo della cattedrale di Tuscania (Arcidiacono era allora don Vincenzo Turiozzi) nei confronti del vescovo di Viterbo-Toscanella Francesco Angelo Pastrovich.

La prima questione riguardava l’obbligo del vescovo Pastrovich di contribuire alle spese della costruzione della chiesa cattedrale di S. Giacomo e del suo campanile: il De Gregorio decise che il vescovo era obbligato a contribuire in ragione di un quarto dei proventi che lo stesso vescovo ricavava dai beni della mensa vescovile di Tuscania sulla base dei dati risultanti dal catasto in fase di realizzazione.  Con decisione di qualche giorno successiva alla precedente il De Gregorio precisava che questa quarta parte doveva essere calcolata sulla base delle rendite derivanti dalla Tenuta di San Giuliano di rubbia 906, della Tenuta di Poggio Martinello e Poggio Martino, di rubbia 174 circa, della Tenuta di Pian di San Giusto di Sotto ovvero la Banditella di rubbia 420 circa, di altri terreni di piccola ampiezza per un totale di altri 60 rubbia circa.

Nel giugno 1783 ancora il De Gregorio manderà in esecuzione una decisione relativa ad altra causa promossa ancora dal Capitolo della cattedrale di Tuscania contro il Pastrovich e definita con sentenza della Sacra Congregazione del Concilio relativa ad una serie di prerogative  che il Capitolo chiede per se. Tra queste l’intitolazione degli atti a seconda che fossero redatti in favore di Tuscania o a Tuscania, se le carte relative a Tuscania dovessero essere conservate nella cancelleria di Tuscania, se si dovesse stampare due calendari liturgici (uno per Viterbo, un altro per Tuscania).

Le risposte di Roma sono tutte a favore di Tuscania ed è da allora che nella Diocesi di Viterbo-Toscanella si sono creati due Archivi della Curia, uno per Viterbo e la sua Diocesi e uno per Tuscania. A tutt’oggi (dicembre 2024) le carte prodotte dopo il 1783 e relative a Tuscania sono rimaste a Tuscania. Le carte della rimanente parte della Diocesi sono tutte concentrate a Viterbo, presso il Cedido.

Bibl.; R. Ritzler, P. Sefrin, Hierarchia catholica Medii et Recentioris Aevi,  Vol. VI. 1730-1799, Patavii, 1958, pp. 34-35; G. Giontella, Le pergamene dell’Archivio capitolare di Tuscania, Manziana, Vecchiarelli Editore, 1998, pp. 248-252.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]