Feo (Fei) – Famiglia (Orte, Sec. XV- Sec. XVII)
Già affermata in Orte alla metà del sec. XV, ebbe nel secolo successivo i suoi personaggi più illustri. Simone fu medico di successo e buon letterato, e suo fratello Domenico uomo d’anni. Loro consanguineo e contemporaneo fu Girolamo, uomo di legge, uditore di casa Farnese e quindi di Paolo III, in un periodo molto intenso per quella famiglia. Morto precocemente, ottenne dal pontefice suo protettore (nonostante sia sopravvissuto di poco alla sua elezione) il cancellierato di Orte e il gabellierato di Narni; fece inoltre educare i suoi figli insieme ai nipoti del papa, dagli stessi istitutori. Uno di loro, Giulio (m. Roma 1611), divenne avvocato concistoriale tra i più affermati, tanto da prestare i suoi servizi alle case Farnese, Colonna, Sforza e al S. Spirito.
È nota una lettera del 1595 inviatagli dal duca di Parma Ranuccio I Farnese per raccomandargli una causa in Rota del suo scultore Simone Moschino. Suo figlio Lorenzo, ecclesiastico beneficiato nella basilica di S. Pietro in Roma, gli successe nella carica concistoriale divenendo il decano degli avvocati. Quest’ultimo fu agente di casa Orsini nella Teverina e provveditore di palazzo di Gregorio xv il quale, nel 1627, lo nominò vescovo di Cerenzia e Cariati, in Calabria. Ricoprì inoltre la carica di governatore delle Marche. Lorenzo morì a Napoli, al servizio della Chiesa, non oltre il 1634.
BIBL. e FONTI – Leoncini, II, cc. 325v, 327r, 329r, 336v. – Fontanini 1723, p. 312; Moroni, LXX, p. 203; Stefano Colonna, La Galleria dei Carrocci in palazzo Farnese a Roma. Eros, Anteros, Età dell’Oro, in «BTA – Bollettino Telematico dell’Arte», 22 genn. 2004, n. 353, in www.bta.it