Fiorenzuoli (Florenzuoli) – Famiglia (Viterbo, secc. XV-XVII)
Originaria di Sutri, la famiglia viene iscritta al patriziato viterbese nel 1505 ma si era trasferita nel capoluogo della Tuscia già alla metà del XV secolo con Michele che fu uditore del Rettore della Provincia del Patrimonio. Nel 1479 era proconsole del Collegio degli avvocati, procuratori e notai di Viterbo e, per i suoi meriti, fu fatto Conte Palatino dall’imperatore Federico III. Aveva sposato Evangelista di Mariotto e tra i suoi figli c’è Pier Francesco (v.), architetto e ingegnere militare di grande importanza per i lavori progettati e diretti sia nello Stato pontificio che a Firenze.
Suoi figli furono Ascanio e Placido. Il fratello di Pier Francesco, Aristofile, si laureò in medicina e filosofia, fu lettore di filosofia all’Università di Roma (1481) ed esercitò la professione medica. Suo unico figlio maschio fu Michele che fu anche lui medico; prese parte alla magistratura cittadina tra il 1551 e il 1569, figurando tra i priori e i conservatori, fu fabbriciere della chiesa cattedrale nel periodo in cui a Ludovico da Cortona veniva affidato il compito di edificare nuove cappelle in pietra. Nel 1564 faceva parte dei santesi del convento domenicano di Santa Maria della Quercia. Nel 1542 era stato rettore dell’Ospedale Comunale di Viterbo e nel 1575 ne era prefetto e amministratore.
Dei suoi figli si ricordano Marco Antonio che fu incaricato dalla Comunità della fabbrica della chiesa e del convento dei Cappuccini fuori Porta San Matteo; Girolamo che fu laureato in utroque iure, arcidiacono della Cattedrale, convisitatore del vescovo Girolamo Matteucci nella Visita pastorale da questo condotta nel 1597, poi in disaccordo con il suo vescovo al punto da essere per breve tempo imprigionato, infine nel 1617 era nominato protonotario apostolico; Virginia sposata con Antonio Spreca fu erede dei beni di Girolamo che poi trasmise alla pronipote Cecilia Pollastri andata sposa in casa Torellini con obbligo di aggiungere al proprio cognome quello di Fiorenzuoli.
Nel 1615 Girolamo Fiorenzuoli, allora Arcidiacono della Cattedrale di Viterbo, aveva creato un beneficio con peso di messe e con diritto di nomina del cappellano alla sua casa e, in assenza di eredi, con nomina da parte dell’Arcidiacono pro-tempore. Nel 1785 il diritto di nomina è esercitato da Angelica Torellini erede di Dionisio Pollastri a sua volta erede di casa Fiorenzuoli.
Ebbero abitazione in Piazza Fontana Grande (palazzo passato poi ai Pollastri e poi ai Fani) e sepoltura nella chiesa di Santa Maria del Paradiso.
BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, pp. 229-230; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Viterbo 1940, Vol. II. Parte II, p. 353.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]