Giglio, Manlio – Militare (Viterbo, 13 feb. 1883 – ?)
Figlio di Alessandro, dopo aver frequentato la Scuola d’applicazione d’artiglieri e genio dell’Accademia militare nel 1905, iniziò la sua carriera e durante la Prima guerra mondiale raggiunse il grado di Maggiore di artiglieria nel 13° Corpo d’armata. Meritò due medaglie d’argento al valor militare; la prima sul Carso (1915-1917) con la motivazione: “Dall’inizio della campagna, quale comandante di batteria, e poi quale ufficiale addetto a comandi di divisione e di corpo d’armata, diede costanti e belle prove di singolare perizia, di cosciente sprezzo del pericolo e sereno ardimento”
La seconda ad Hermada (8-9 settembre 1917) con la motivazione: “In un’arrischiata e difficile ricognizione sulle prime linee, da lui decisa di propria iniziativa, per quanto sorpreso da violentissimo tiro di sbarramento di artiglieria, avanzò con fermo coraggio e noncuranza del pericolo, fin dove poté constatare un vuoto pericoloso nella nostra prima linea, provocando poscia dal Comandante di Corpo d’armata disposizioni d’urgenza che valsero ad impedire una irruzione nemica”.
Dopo la guerra raggiunse il grado di Tenente colonnello.
BIBL. – V. Ansalone, Gloriosa Viterbo. I decorati al valor militare della Prima guerra mondiale nati nella Provincia, Viterbo, Agnesotti, 2006, p. 217.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]