Gilii (Gili), Filippo Luigi– Botanico, agronomo (Tarquinia, 14 mar. 1756 – Roma, 15 mag. 1821).

Nato a Tarquinia il 14 marzo 1756, figlio di un mercante di campagna di origine umbra, si stabilì a Roma intenzionato a condurre vita civile; qui abbracciò la vita ecclesiastica e fu Chierico beneficiato di S. Pietro. Per ventuno anni (1789-1821) diresse la Specola Vaticana creata nella Torre dei Venti, in Vaticano, dove egli fece realizzare anche un osservatorio meteorologico. Per le osservazioni meteorologiche, si munì di un telescopio di Dollond e di un pendolo di Fiorelli. Collaboratore occasionale anche nella Specola Caetani, a partire dagli ultimi anni del Settecento G. iniziò rilevamenti sistematici del clima e del cielo, le cui relazioni (ininterrotte fino al 1821, anno della morte) sono rimaste in buona parte manoscritte e si conservano presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.

Rilevò ed osservò tutte le eclissi solari e lunari, le comete apparse in quegli anni e i passaggi di Mercurio sul disco solare del 1799 e del 1802. Direttore con il canonico Maury della Fabbrica di San Pietro, nell’ag. 1810 dotò di parafulmini la basilica e negli anni successivi si occupò di armare di parafulmini numerose chiese di Roma e la basilica di S. Maria degli Angeli di Assisi. Fece tracciare meridiane nei Giardini Vaticani (nel 1804 tracciò quella del finestrone delle campane) e nel 1817 realizzò quella ancora visibile su piazza S. Pietro che utilizza l’ombra dell’obelisco centrale.

Appassionato di botanica e di scienza naturale, ottenne dal prefetto dei Palazzi Vaticani l’autorizzazione a trasferire nella Torre la sua notevole raccolta di storia naturale, frutto di anni di studio e di collezionismo. La collezione si arricchì considerevolmente con gli esemplari donatigli dal chierico Tommaso Maria Gabrini. A partire dall’ultimo decennio del Settecento G. allestì a sue spese un orto botanico nel quale, in collaborazione con l’abate peruviano Caspar Xuarez, impiantò la coltivazione di numerose specie di piante esotiche provenienti per lo più dalle Americhe; il giardino botanico fu denominato dallo stesso G. «Orto Vaticano Indico». Fu ascritto inoltre a numerose accademie scientifiche e arcade con il nome di Gildeno Licosurio. A Tarquinia, nel 1784, aveva fondato la Società georgica tarquiniese che già l’anno prima era stata progettata con la collaborazione di ecclesiastici e di uomini di cultura e posta sotto la protezione di Giuseppe Garampi, allora vescovo di Viterbo-Corneto (Tarquinia) che non solo appoggiò l’iniziativa ma promise che avrebbe fornito una raccolta di opere specifiche a vantaggio dei soci dell’Accademia. La Società aveva come scopo principale lo studio e lo sviluppo dell’agricoltura e si occupava anche delle malattie degli animali. Fu tra le prime e più importanti società georgiche sorte nello Stato pontificio che, nell’impossibilità di verificare l’apporto concreto date alle trasformazioni agrarie dell’epoca, sono testimonianza della ricerca e delle innovazioni che segnarono quel periodo storico nello Stato pontificio. Su questa esperienza scrisse G. Mariani, Società Georgica Tarquiniense, fondata in Corneto il 17 ottobre 1784 da Mons. Filippo Gilii cornetano, Roma 1891. Ma nel 1784 lo stesso Gili aveva pubblicato a Roma, da Salvioni, un Breve ragguaglio dell’apertura della nuova Accademia col nome di Società Georgica Tarquiniense nella città di Corneto.

Mori a Roma il 15 maggio 1821 e, dopo le esequie solenni nella chiesa dei Ss. Michele e Magno, fu sepolto nella cappella del SS. Crocifisso della chiesa dell’Aracoeli.

Tra le opere del Gilii si ricordano: Dissertazione sulle macchine igrometriche (Roma, per il Casaletti, 1779); Agri romani historia naturalis tres in partes divisa, sive Methodica synopsis naturalium rerum in Agro romano exinstentium (ibid., 1781); Phisiogenografia o sia Delineazione dei generi naturali divisi in VI classi a norma del Systema natuarale di Linneo, con una breve descrizione dei caratteri e delle proprietà di ciascuno di essi (voll. 2, Roma, Casaletti, 1785-1787); Osservazioni fitologiche sopra alcune piante esotiche introdotte in Roma, fatte nell’anno 1788[poi1789 e 1791 ](con Gaspare Xuarez, Roma, Casaletti, 1789-1792); Risultati delle osservazioni meteorologiche fatte nell’anno 1805 da Filippo Luigi Gilii (Roma, Casaletti, 1806; pubblicate poi con medesimo titolo per gli anni 1806, 1807, 1808).

BIBL. – M. Giuseppina Cerri, Gilii (Gili) Filippo Luigi , in Dizionario storico biografico del Lazio. Personaggi e famiglie nel Lazio (esclusa Roma) dall’antichità al XX secolo, Roma, Ibimus, 2009, vol. II, p. E. Piscitelli, La riforma di Pio VI e gli scrittori economici romani, Milano, Feltrinelli, 1958, pp. 127-128; L. Grazia Tiberi, La “Societas Georgica Tarquiniensis” ed il suo fondatore Filippo Luigi Gilii, in ”Bollettino della Società tarquiniense di arte e storia”, A. XXII (1993), pp. 361-394.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]