Janni – Famiglia (Viterbo, Sec. XV – Sec. XVIII)

La famiglia era originaria di Ischia di Castro e appare a Viterbo alla metà del XVII quando Bernardino Janni, dottore in utroque iure, figlio del fu capitano Cesare, compare nel 1656 come procuratore della sorella Plautilla, vedova di Cesare Ciofi e nel 1666 provvede a pagare gli  alimenti per la nipote Anna Lucrezia, educanda nel Monastero di Santa Rosa.

Plautilla aveva sposato Gregorio Ciofi e in seconde nozze Cesare Peroni di Domenico, nobile viterbese. Nei primi decenni del Settecento Prudenza, figlia del fu Cesare di Callisto, nel 1711 si trovava in educazione nel monastero della Visitazione  e poi in quello di Santa Rosa. Nel 1721 andava sposa a Giacomo Cecchini del fu Giacomo. La stipula del contratto di dote avvenne nella casa di Callisto Janni, in parrocchia di Santa Maria Nuova con il consenso di Ranuccio e di Feliciano, fratelli della futura sposa.

Ranuccio nel 1754 si sposò con Ippolita Pazzichelli e successivamente con Vittoria Ciofi; lo stesso Ranuccio tra il 1777 e il 1783 era tra i governatori dell’Ospedale Grande di Viterbo.

L’estinzione della famiglia avvenne con Artemisia di Ranuccio che si sposò nel 1787 con Girolamo Spreca del fu Raimondo, del ramo di Vallerano dell’omonima famiglia.

BIBL. e FONTI – Archivio storico comunale di Viterbo, serie “Bandi ed editti”, faldone 4. doc. 63.  Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 265-266.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]