Lomi, Aurelio – Pittore (Pisa, 29 feb. 1556 – Pisa, 1623 o 1624)

Figlio di Giovan Battista, un orafo nato a Firenze ma trasferitosi a Pisa in cerca di lavoro, fu pittore come i suoi fratelli Baccio e Orazio che fu tra i protagonisti della pittura italiana ed europea dei primi decenni del Seicento. La formazione di Aurelio si sviluppò a Firenze dove si era trasferito dopo la morte del padre (1575) e prima del suo trasferimento a Roma avvenuto probabilmente nel 1578 e dove si trattenne con il fratello Orazio fino al 1587: è di questo arco di tempo l’unica opera sua giunta fino a noi a Roma, la decorazione della Cappella dell’Assunta in S. Maria della Vallicella. Nel 1588 egli ritornò a Pisa e sono degli anni successivi due capolavori del Duomo di Pisa come l’Adorazione dei pastori e l’Adorazione dei Magi.

Nel 1597 si trasferì a Genova e qui, dopo aver lavorato per il principe Giovanni Andrea Doria, divenne il pittore preferito dagli ordini religiosi conventuali che puntavano ad una nuova spiritualità nella piena applicazione di programmi dottrinali di sicura ortodossia. Il Lomi aveva condiviso pienamente la lezione che Gabriele Paleotti nel suo Discorso intorno alle immagini sacre e profane (Bologna 1582) aveva espresso: esse devono “persuadere le persone alla pietà et ordinarle a Dio; perché essendo queste immagini sacre cose di religione e richiedendo la virtù della religione che si renda il debito culto a Dio, ne segue che lo scopo di queste immagini sarà di muovere gli uomini alla debita obbedienza e soggezione a Dio”. Nel 1604 egli ritornò a Pisa e qui rimase fino al 1613 quando si spostò a Firenze dove abitò almeno fino al 1618. La sua morte probabilmente avvenne a Pisa tra il 1623 e il 1624.

Non è noto né l’anno né il luogo di realizzazione della Dormitio Virginis, già sull’altar maggiore della chiesa dei SS. Giuseppe e Teresa in Piazza Fontana Grande a Viterbo, la chiesa del Convento dei Carmelitani Scalzi che fu realizzata tra il 1634 e il 1640. E’ molto probabile che il dipinto sia stato realizzato a Firenze e dopo il 1611. Non si conosce in quali circostanze e per quale ragione l’opera sia stata trasferita da Firenze a Viterbo. Oggi l’opera è conservata al Museo Civico della Città. Essa rappresenta il momento in cui Cristo “sovrastato e illuminato da una corona angelica, scende nell’umile dimora di Maria per coglierle l’anima” (Biferali, p. 60).

BIBL. – F. Biferali, “Divina Benignitas Suffultus”. La Dormitio Virginis di Aurelio Lomi al Museo Civico di Viterbo,  in “Informazioni. Periodico del Centro di catalogazione dei beni culturali”, Anno VII (12998), n. 15, pp. 56-62; DBI, vol. 65, pp. 587-591.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]