Maria Giuseppa dei Sacri Cuori (al secolo Cherubini Maria Anna) – Religiosa (Ischia di Castro, 30 lug. 1788 – Roma, 6 ott. 1844)

Nata ad Ischia di Castro il 30 luglio 1788 da Fabio (originario di Roma)  e da Maria Elisabetta Pazzaglia di Ischia di Castro era stata battezzata una prima volta dalla levatrice per il pericolo di morte e poi confermata con una nuova cerimonia in chiesa il 31 luglio 1788.

Dopo una prima esperienza come educanda in un monastero prende piede il progetto di farsi monaca e diventa novizia nel Monastero dei SS. Filippo e Giacomo di Ischia di Castro; il 19 agosto 1804 emette la professione di fede prendendo in religione il nome di Clotilde.

Alcuni anni più tardi la badessa di quel Monastero, suor Maria Maddalena dell’Incarnazione (al sec. Caterina Sordini, V. voce), fondò un istituto dedito all’adorazione perpetua del SS. Sacramento e suor Clotilde la aiutò nell’attuazione di tale progetto.

Nel 1807 un gruppo di religiose, accompagnato da p. Giovanni Antonio Baldeschi, già direttore spirituale di suor Maria Maddalena dell’Incarnazione e zio di suor Clotilde, partì alla volta di Roma  con l’intento di dare vita ad una nuova casa religiosa ma gli ostacoli posti dagli occupanti francesi ne impedirono l’attuazione e il gruppetto di religiose fu disperso.

Terminata l’occupazione napoleonica il pontefice Pio VII approvava la nuova istituzione e le Adoratrici  perpetue del SS.mo Sacramento (come si chiamarono, dette anche Sacramentine) ebbero nuove regole e una costituzione che traeva ispirazione dalla spiritualità agostiniana. Suor Clotilde, come le altre sorelle, emise una nuova professione dei voti monastici e prese il nome di suor Maria Giuseppa dei Sacri Cuori.
Alla morte della fondatrice, suor Maria Maddalena dell’Incarnazione, suor Maria Giuseppa dei Sacri Cuori divenne la nuova Superiora.

Nell’ottobre 1828 si recò a Napoli per erigere una nuova casa dell’Istituto che ebbe l’appoggio sia dei reali di Napoli che del cardinale Ruffo Scilla. La sua direzione a Napoli si caratterizzò non solo per la

particolare devozione al SS.mo Sacramento ma anche  per l’attenzione dedicata alle famiglie povere e alle persone in difficoltà e per la sua dedizione alla sua famiglia religiosa che era profondamente lacerata dalle divisioni interne. Richiamata a Roma e qui eletta Priora della Comunità romana, morì in concetto di santità la notte tra il 5 ed il 6 ottobre 1844.

FONTI E BIBL: Cedido, Archivio della parrocchia di Ischia di Castro, serie “Registri sacramentali”, Liber baptizatorum et Confirmatorum…1779-1807. https://www.santiebeati.it/Detailed/96500.html; Maria Giuseppa dei Sacri Cuori. Marianna Cherubini. La monaca adoratrice amata dalla Napoli del 19 secolo. Una monaca adoratrice, Napoli 2010; E. Stendardi, Ischia di Castro. Memorie storiche, Empoli 1969, pp. 117-119..

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]