Matthey, Giuseppe – Medico (Parma, 25 gen. 1776 – Viterbo, 30 nov. 1835)
Figlio di Giovan Francesco che era originario del Vaud in Svizzera, era nato a Parma il 25 gennaio 1776 dove il padre era al servizio del Duca di Parma, Piacenza e Guastalla in qualità di Medico. Si laureò in Medicina all’Università di Parma nel 1797 e, dopo la morte del padre avvenuta nel 1802, entrò al servizio dell’Arciduchessa Maria Amalia, moglie di Ferdinando I di Borbone e con lei si trasferì a Vienna dopo la morte del duca Ferdinando e l’occupazione del ducato da parte dei francesi. A Vienna proseguì la sua specializzazione in quella Università oltre che servire l’Arciduchessa. Nel settembre 1803, morta anche la sua protettrice, era ritornato a Parma e aveva risposto al bando che era stato pubblicato dall’Ospedale Grande di Viterbo nel 1805 per un posto di Medico Primario dell’Ospedale e lo aveva vinto. Si trasferì a Viterbo e prese servizio nel settembre di quell’anno. Ma non si limitò alle attività più tradizionali: creò una Clinica, all’interno dell’Ospedale Grande, che diventò un luogo privilegiato di formazione dei nuovi medici sul campo, attraverso lo studio dei casi e le cure appropriate di quei pazienti che venivano ricoverati nella Clinica. Nel suo lavoro sarà aiutato dal dottor Prospero Selli e poi dal figlio Giovanni Selli e dal dottor Bartolomeo Smeraldi. L’esperienza, nonostante gli ostacoli posti dalla nuova organizzazione degli studi superiori di Leone XII del 1824, riuscì a proseguire con grandi benefici per la formazione dei nuovi medici sino alla morte del Matthey. Nel 1806 aveva sposato Marianna Geltrude Ubalducci di Soriano nel Cimino dalla quale ebbe sei figli tra i quali Carlo che proseguì la professione paterna.
Fu Accademico degli Ardenti fin dalla sua riorganizzazione nel 1809 e tenne diverse memorie e relazioni su argomenti del suo settore (la prima, del 1811, sui pregiudizi che ostacolavano le vaccinazioni contro il colera) ma anche per commemorare altri soci e per parlare di letteratura e di archeologia. Un contrasto tra lui e Stefano Camilli fu all’origine delle dimissioni di quest’ultimo dagli Ardenti e il suo trasferimento in altra città. Numerose le opere a stampa del Matthey tra le quali alcune erano la traduzione di importanti opere di medicina in lingua tedesca che egli aveva studiato a Vienna, altre erano manuali di medicina generale (Manuale universale di medicina teorica e pratica, Viterbo, Tosoni, 1831), alcune si riferivano a questioni che avevano interessato direttamente Viterbo e i viterbesi come l’opuscolo scritto insieme a Francesco Orioli sulla diffusione delle risaie nel Viterbese (Riflessioni di Giuseppe Matthey e di Francesco Orioli intorno al voto del Signor dottore Lorenzo De Alexandris…sulla coltivazione del riso da eseguirsi nel futuro anno 1809 nel territorio di Viterbo nella contrada di Risieri, In Montefiascone, Stamperia del Seminario, 1808). Morì improvvisamente il 30 novembre 1835 compianto da buona parte della popolazione di Viterbo e fu sepolto nella chiesa di S. Maria in Poggio nei pressi della quale era vissuto. Nel gennaio 1836 gli Accademici degli Ardenti lo commemorarono in una seduta solenne.
BIBL. – C. Pinzi, Gli ospizi medioevali e l’Ospedale Grande di Viterbo. Memorie storiche scritte per cura della Deputazione amministratrice, Viterbo, Monarchi, 1893, pp. 312-320; M. Zedda, Nuove ricerche sull’Accademia degli Ardenti, in “Biblioteca e società”, a. XV (1996), n. 1-4, pp. 58-59; G. Signorelli, Viterbo dal 1789 al 1870, Viterbo 1914, pp. 151-152; M. Zedda, Alcune edizioni dell’Ottocento della Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo, (Tesi di laurea, Fac. Di Conservazione dei beni culturali dell’Università della Tuscia, 1996-1997), p. 50, 165-184; M. Galeotti, L’illustrissima Città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 790.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]