Minciotti Luigi – Scultore (Assisi, 1894 – Viterbo, 1983).
Di famiglia originaria di Assisi giunta a Viterbo a cavallo dei due secoli e attiva nel campo alberghiero, il M. prese altra strada e si formò all’Accademia di Belle Arti di Roma con l’insegnamento di Ferrari e Guastalla e si dedicò in un primo momento alla scultura e poi anche alla pittura. Esordì all’Esposizione amatori e cultori d’arte di Roma nel 1921. Emigrato in America, frequentò lo scultore statunitense Mencip di New York; ivi si fermò fino al 1935, partecipando a varie mostre (Brooklyn 1930, Esposizione nazionale di Philadelphia 1931); due suoi ritratti in cera vennero acquistati dal Museo della Figura Walsh di New York.
Rientrato in Italia si dedicò alla pittura e partecipò all’Esposizione dell’Accademia di San Luca e al Premio del Senato per il trentennale della Provincia di Viterbo. Fu presente alla Mostra pittori di Roma e del Lazio del 1958 e alla Mostra degli artisti patrocinata dalI’ENAL di Viterbo nel 1957 (Palazzo Santoro), 1960 (salone FIAT) e 1963 (Palazzo Santoro). Tenne varie mostre personali a Viterbo (1951, 1957, 1958, 1960, 1963) ed insegnò Plastica ed acquerello nel Liceo Artistico di Viterbo.
Come scultore ritrattista eseguì il ritratto di Lorenzo da Viterbo (Viterbo, chiesa di Santa Maria della Verità), il ritratto di Bonaventura Tecchi (Viterbo, chiesa della Provincia), il ritratto di monsignor Leopardo Venturini (chiostro della basilica di S. Maria della Quercia).
BIBL. — Orazio Puletti, Luigi Minciotti, pittore silenzioso, «Il Tempo», 10 dic. 1958; Paolo Giannini, Padrone del suo animo e dei suoi colori, torna in una «personale» il pittore Minciotti, «Il Tempo», 14 sett. 1960; La poesia della solitudine nei quadri di Luigi Minciotti, «Il Tempo», 24 ott. 1963; Luigi Minciotti a Viterbo, «Il Giornale d’Italia», 26 apr. 1972; M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2002, ad vocem.