Milioni – Famiglia (Secc. XVI-XX)
Stabilita in Bagnaia nel primo Seicento ed ivi ancora esistente, con un ramo a Viterbo. Il fondatore, Paolo «delle Piastre» (1585-1655), proveniva da Sangemini ed era di condizioni piuttosto modeste. Probabilmente aveva in Bagnaia una fornace di mattoni (onde il soprannome), avviando un’attività che rimarrà tradizionale nei discendenti di suo figlio Vincenzo (1630-1712).
Con la fornace i Milioni si arricchirono; la loro ascesa sociale ed economica trova riscontro nelle nozze contratte con famiglie abbienti di Viterbo e nei bolli di fabbricazione apposti su tegole e mattoni nei secc. XVIII-XIX. In una Statistica delle manifatture esistenti in Bagnaja conservata nell’Archivio di Stato di Viterbo e datata 1824 risulta che i Milioni avevano tre fornaci per laterizi, con la precisazione che erano state costruite 130 anni prima dalla stessa famiglia.
Nel corso del sec. XIX i Milioni si divisero in più rami, conservando la proprietà delle fornaci; l’attività fu modernizzata negli anni Venti del Novecento con l’uso dell’energia elettrica e gestita dalla Società Fornaci Laterizi Industriali, i cui soci erano vari Milioni o loro parenti, fino agli anni Settanta del secolo, quando la società fu assorbita da un’industria di Tivoli.
Il cognome della famiglia diede luogo a un giocoso detto popolare diffuso nel viterbese «Vo’ ’n mijjone? Va’ a Bbagnajja. Avojja a mijjone che cce so’!». Il membro più noto fu Enrico (v.), frate domenicano nel convento della Quercia, laureato in teologia, professore di Sacra Scrittura all’Università di Ferrara.
BIBL. – Gregori 2003 (con rif. alle fonti e ricostruzione di albero genealogico).