Nuvoli, Innocenzo – Medico (Lugo, sec. XIX – Roma, 20 feb. 1892)
Dopo la morte del Matthey l’Ospedale Grande di Viterbo si era affidato per la parte medica a professionisti locali. Solo nel 1858 fu fatto un nuovo concorso a livello nazionale che fu vinto dal dottor Palemone Gianni di Montone nell’Umbria che però andò esule dopo le vicende del 1860. Allora fu chiamato, nell’agosto 1861 il dottor Vincenzo Nuvoli che apparteneva alla scuola bolognese, era originario di Lugo in Romagna e aveva prestato servizio come medico condotto in diverse località del Lazio tra le quali Civitavecchia prima di trasferirsi a Viterbo. Rimase all’Ospedale Grande per 27 anni e seppe dare impulso a quella struttura introducendo non pochi miglioramenti. Durante la sua direzione ebbe come collaboratori il dott. Gioacchino Granati e il dott. Raniero Baliva; dopo il Granati subentrò il dottor Salvatore Scoppola tutti tre originari di Viterbo. Fu socio dell’Accademia degli Ardenti dal 1862 e tra quell’anno e il 1870 tenne diverse relazioni ai membri dell’Accademia non solo in materia medica.
Durante la gestione del Nuvoli l’Ospedale Grande passò dal controllo dell’autorità ecclesiastica a quello del Comune; nel 1868 aveva ricevuto un nuovo Regolamento per l’esatto andamento dello Spedal Grande degl’Infermi di Viterbo (Viterbo Monarchi 1868) per volere del vescovo di Viterbo-Tuscania cardinale Eustachio Gonnella. Dopo il 1870 un decreto del 1875 sciolse la vecchia amministrazione e nominò un Delegato straordinario che fu Girolamo Zelli Jacobuzzi che diede nuovi statuti al luogo pio e passò la gestione ad una Deputazione eletta dal Comune di Viterbo nel 1877 e confermata nel 1880 con un Regio Decreto.
Tra gli scritti di Nuvoli cito Topografia medico-statistica di Viterbo e triennio clinico, Viterbo, Sperandio Pompei 1866 e Statistica degli infermi curati nell’Ospedal grande di Viterbo nell’anno 1872, Viterbo, Monarchi, 1872.
BIBL. – C. Pinzi, Gli ospizi medioevali e l’Ospedale Grande di Viterbo. Memorie storiche scritte per cura della Deputazione amministratrice, Viterbo, Monarchi, 1893, pp. 328-337; M. Zedda, Alcune edizioni dell’Ottocento della Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo, (Tesi di laurea, Fac. Di Conservazione dei beni culturali dell’Università della Tuscia, 1996-1997), p. 120, 202-204; M. Galeotti, L’illustrissima Città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 58; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, Parte II, Viterbo 1969, p. 473, 491, 530.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]