Parsi Eutizio – Vescovo (Civitavecchia, 28 ott. 1845 – Bagnoregio, 13 apr. 1906).

Nato da Cristoforo e Celeste Fanti a Civitavecchia dove il padre era cancelliere del tribunale, si trasferì a Viterbo con la sua famiglia dove il padre era stato chiamato a lavorare, frequentò le scuole esterne al Seminario della Città, allora rette dai Gesuiti e poi entrò in Seminario abbracciando la carriera ecclesiastica. Nel 1869 divenne sacerdote e subito fu chiamato ad insegnare nello stesso Seminario del quale divenne Vicerettore e poi Rettore. Fu canonico teologo nella Cattedrale di Viterbo dal 1884 al 1897 e, dal 1895, prese la direzione della Società dei sacerdoti missionari voluta dall’allora vescovo Paolucci per evangelizzare tutti i paesi della Diocesi.

Nel 1896 fu consacrato vescovo di Bagnoregio, il 5 lu­glio, dal cardinal Lucido Maria Parocchi, vicario del papa Leone XIII per la Città di Roma. Nella sua prima lettera pastorale, indirizzata ai suoi fedeli pochi mesi dopo la sua consacrazione, egli finalizzerà tutto il suo lavoro pastorale all’attenzione ai cristiani che gli sono stati affidati e alla devozione al Cuore di Cristo. Fatto il suo ingresso in Diocesi nel marzo 1897, in occasione della festa che a Bagnoregio si celebrava per la memoria della traslazione del corpo di san Bonaventura, si dedicò con grande impegno alla predicazione, alla confessione, alla direzione spirituale.  Si impegnò nella riorganizzazione della vita del Seminario di Bagnoregio, fu promotore della creazione di un monumento dedicato a san Bonaventura, si impegnò nella realizzazione delle visite pastorali alla sua Diocesi.

Negli ultimi anni del suo ministero ebbe attacchi da parte di malevoli che lo accusarono davanti alla giustizia italiana di aver venduto senza motivazioni e autorizzazioni alcuni quadri che appartenevano al Seminario; la sua spiegazione  era che la vendita era avvenuta per coprire gli ingenti debiti che il Seminario aveva e questo alla fine il Tribunale riconobbe, mandandolo assolto. Ma queste vicende lo amareggiarono moltissimo e si accompagnarono ai problemi di salute che lo portarono alla morte avvenuta a Bagnoregio nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo, 13 aprile 1906. Fu sepolto inizialmente nel cimitero di Bagnoregio poi trasferito nella cripta della chiesa cattedrale di Bagnoregio nel 1936.

BIBL. – «La gerarchia cattolica» 1896; Capocaccia 1929; HC, VIII, p. 139; E. Righi, La Cattedrale di Bagnoregio, Montefiascone 1998.

[Scheda di Daniele De Marchis – Msl; integrazione di Luciano Osbat –  Cersal]