Petrucci (di Viterbo) – Famiglia (Viterbo, Secc. XV – XVII)
I Petrucci sono presenti a Viterbo dal XV secolo e spesso, pur portando lo stesso cognome, non sono legati da vincoli di parentela. Quelli che compaiono per primi sono Niccolò di Francesco che era priore della chiesa di San Matteo negli anni 1430-1468. Un Pietro Antonio, Domenicano, fu lettore a Bologna e prefetto degli studi a Perugia e dal 1437 al 1442 fu Priore di Santa Maria in Gradi a Viterbo; nel 1445 era vescovo di Segni e nel 1448 era trasferito al vescovado di Cagli dove morì nel 1456.
Un altro Pietro Antonio tra il 1448 e il 1458 fu Priore a Viterbo e Procuratore generale dell’Ordine domenicano nel quale ruolo predicò alla presenza del papa; morì nel 1496.
Un Petruccio di Giovanni generò Giovanni che fu il padre di Girolama (che nel 1478 fece la sua professione nel Monastero di San Bernardino), Francesco e Sebastiano. Francesco continuò la linea dei Petrucci con i figli Giacoma, Domenico (che fu ecclesiastico, priore di San Matteo e fece testamento nel 1545), Giovanni (che fu sacerdote anche lui), Girolamo che sposò Eugenia Bartoli, Adriano che contrasse matrimonio con Porzia Nini di Ludovico, sorella del vescovo Nini, nel 1537. Da quel matrimonio erano nate anche diverse altre figlie e infine Fabio e Giulio: quest’ultimo nel 1554 acquistava da Giovanni Cordelli una ferriera in contrada del Cuculo e la riattivò in modo da renderla funzionante.
Nella chiesa di San Matteo ancora nel 1660 si celebravano messe in relazione ad un legato della famiglia Petrucci disposto dal priore Domenico nel 1545.
BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 392-393.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]