Pini Onofrio – Vescovo (Osimo, 28 nov. 1690 – giugno 1754).
Era nato ad Osimo il 28 novembre 1690 in una famiglia nobile ed era diventato sacerdote il 19 dicembre 1716. Si era laureato in legge, filosofia e teologia a Macerata, e fu nominato Arcidiacono della cattedrale di Osimo. Ancora giovanissimo il 24 sett. 1721 venne nominato vescovo di Bagnoregio da Innocenzo XIII (che in precedenza era stato Vescovo di Osimo) e fu consacrato il successivo 5 ottobre dal cardinale Giovanni Battista Bussi. Nel 1723 ordinò il restauro del vecchio episcopio di Civita quasi distrutto dal terremoto del 1695 (episcopio che nel frattempo era stato trasferito nella contrada di Rota), e tra i mesi di aprile e maggio 1725 partecipò al Concilio Romano svoltosi nella basilica di S. Giovanni in Laterano.
Donò al marchese Alessandro Capponi, collezionista di antichità, un raro anello d’oro rinvenuto sotto il pavimento della chiesa di S. Pietro a Civita a seguito del terremoto del 1695. Nel 1728 fece restaurare l’altare maggiore della chiesa di S. Donato a Civita (che nel 1724 aveva nuovamente consacrato) ed eseguì una ricognizione sui resti di santa Vittoria, che volle riporre in una nuova urna. Consacrò la chiesa di S. Andrea annessa al Monastero delle Clarisse, parzialmente ricostruita e terminata verso il 1734, col nuovo titolo dei SS. Andrea e Bonaventura. A seguito della donazione fatta dal canonico Angelo Granaroli di una casa nel centro di Rota, il P. vi trasferì nel 1729 il seminario prima ospitato a Civita.
Nel 1745, quando aveva già svolto diverse visite pastorali all’intera diocesi (la prima a completamento di quella iniziata dal suo predecessore Onofrio Elisei, le altre tra il 1722 e il 1754, di regola ogni due anni), celebrò un sinodo diocesano. Convocato il 31 maggio, si svolse alla fine di ottobre dello stesso anno; si riunì nella chiesa di San Donato e Nicola con la partecipazione del clero e dei chierici di tutte le parrocchie. I lavori furono divisi in sei sessioni e ciascuna articolata in più capitoli. Il testo manoscritto arrivato sino a noi incompleto (il sinodo non fu mai stampato) è ordinato in vista della pubblicazione con le principali annotazioni delle fonti scritturali e conciliari e delle decisioni delle Congregazioni romane. La struttura segue la prassi di questi documenti: la difesa e la promozione della fede, i precetti della Chiesa, i sacramenti, il culto le chiese il clero, i luoghi pii, i giudizi di competenza ecclesiastica, la scelta dei giudici e degli esaminatori sinodali.
Le sue visite pastorali sono ordinate ma si limitano all’essenziale. La loro frequenza ha consentito al vescovo di verificare l’esecuzione delle sue disposizioni che riguardavano prevalentemente l’arredo liturgico degli altari e il restauro delle chiese. Dopo il Concilio Romano del 1725 nella successiva Visita emanò disposizioni in tutte le parrocchie perché fosse costituito un archivio parrocchiale dove conservare i documenti di rilievo per la storia della parrocchia oltre ai registri sacramentali e dispose che un inventario della documentazione fosse inviato alla Curia diocesana.
Durante il suo episcopato durato 33 anni ha presentato con regolarità le “Relatione ad limina” alla Congregazione del Concilio: dopo la prima, molto dettagliata, le altre sono molto formali e succinte. Il canonico Granaroli, già benefattore del Seminario, nel 1743 aveva donato una sua casa alle Maestre Pie Filippini che erano già presenti a Bagnoregio dal 1707 per fare scuola alle ragazze; le Maestre Pie Filippini furono poi sostituite da un gruppo di pie donne non legate a nessuna congregazione religiosa; la scuola fu eretta canonicamente dal Pro-Vicario generale Domenico Arcangeli nel 1748. Il Pini era in Visita pastorale il 25 maggio 1754 a Vitorchiano quando fu colto da malore che lo costrinse a delegare il completamento della Visita ad un convisitatore; morì nel giugno 1754.
Fonti e Bibl.: Cedido, Archivio storico dell’antica Diocesi di Bagnoregio, serie “Sinodi”, Fld. 2; Ivi, serie “Visite pastorali”, Fld. 10-11. P. Ritzler – P. Sefrin, Hierarchia Catholica medii et recentioris aevi, Vol. V, Padova 1932, pp. 112-113; F. Petrangeli Papini, Bagnoregio. Cronologia storica, Viterbo 1972, pp. 127-130. Alcuni manoscritti con discorsi del giovane Pini sono conservati nella Biblioteca dell’Istituto Campana di Osimo, nella sezione “Manoscritti”.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]