Pini Onofrio – Vescovo (Osimo, 28 nov. 1690 – giugno 1754).
Appartenente a una famiglia marchionale, laureato in leggi, filosofia e teologia a Macerata, fu arcidiacono in patria. A seguito di un suo trasferimento a Roma il 24 sett. 1721 venne nominato vescovo di Bagnoregio da Innocenzo XIII per traslazione ad Orvieto del precedente vescovo Onofrio Elisei. Fu consacrato il successivo 5 ottobre dal cardinale Giovanni Battista Bussi. Nel 1723 ordinò il restauro del vecchio episcopio di Civita, e tra i mesi di aprile e maggio 1725 partecipò al Concilio Romano svoltosi nella basilica di S. Giovanni in Laterano.
Donò al marchese Alessandro Capponi, collezionista di antichità, un raro anello d’oro rinvenuto sotto il pavimento della chiesa di S. Pietro a Civita a seguito del terremoto del 1695. Nel 1728 fece restaurare l’altare maggiore della chiesa di S. Donato a Civita (che nel 1724 aveva nuovamente consacrato) ed eseguì una ricognizione sui resti di santa Vittoria, che volle riporre in una nuova urna. Consacrò la chiesa di S. Andrea, parzialmente ricostruita e terminata verso il 1734, col nuovo titolo dei SS. Andrea e Bonaventura. A seguito della donazione di una casa nel centro di Rota, il P. vi trasferì il seminario prima ospitato a Civita nel 1729. Tra il 1744 e il 1745 Bagnoregio sopportò la presenza di alcune migliaia di soldati austriaci e ispano-napoletani nel corso della Guerra di successione austriaca e il comune si indebitò paurosamente e per quasi vent’anni fu costretto a rimborsare il debito contratto alla Camera apostolica.
Nel 1745, quando aveva già svolto diverse visite pastorali all’intera diocesi (la prima a completamento di quella iniziata dal suo predecessore Onofrio Elisei, le altre tra il 1730 e il 1754, quasi ogni anno), celebrò un sinodo diocesano. Convocato il 31 maggio, si riunì nella chiesa di San Donato e Nicola con la partecipazione del clero e dei chierici di tutte le parrocchie. I lavori furono divisi in sei sessioni e ciascuna articolata in più capitoli. Il testo manoscritto arrivato sino a noi incompleto (il sinodo non fu mai stampato) è ordinato in vista della pubblicazione con le principali annotazioni delle fonti scritturali e conciliari e delle decisioni delle Congregazioni romane. La struttura segue la prassi di questi documenti: la difesa e la promozione della fede, i precetti della Chiesa, i sacramenti, il culto le chiese il clero, i luoghi pii, i giudizi di competenza ecclesiastica, la scelta dei giudici e degli esaminatori sinodali.
Durante il suo episcopato durato 33 anni non risulta abbia pubblicato lettere pastorali o documenti a stampa. Morì mentre svolgeva l’ennesima visita pastorale.
BIBL. – Moroni, CI, p. 313; Gams, p. 671; HC, v, p. 112; Petrangeli Papini 1972, pp. 127-130; Ramacci 1986, p. 87.
[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]