Poniatowski Stanislao – Nobile, Possidente (Varsavia, 23 nov. 1754 – Firenze, 13 feb. 1833)

Era nipote di Stanislao II Augusto Poniatowski che fu re di Polonia dal 1764 al 1795 ed era avviato a divenire anche lui sovrano di quel paese se negli ultimi decenni del XVIII secolo la Polonia non fosse stata occupata e suddivisa (tra il 1772 e il 1795) tra gli stati confinanti: Russia, Austria e Prussia. Il P. che aveva già avuto importanti ruoli nel governo del paese dopo l’ascesa al trono dello zio, si decise ad abbandonare la Polonia e si trasferì in Italia e si stabilì a Roma dove acquistò importanti proprietà immobiliari come la Villa Cesi poi Poniatowski acquistata nel 1781 e in parte ristrutturata con l’intervento di Giuseppe Valadier (poi una delle sedi del Museo nazionale etrusco).

Nei primi anni dell’Ottocento si era innamorato di una donna già maritata, Cassandra Luci, dalla quale ebbe numerosi figli che non potè riconoscere nello Stato pontificio.

Il 13 febbraio 1808 acquistò dalla Camera apostolica sia la castellania di Capodimonte, Marta e Bisenzio sul Lago di Bolsena che il feudo di San Felice Circeo, Gastelgandolfo e Albano e altri beni in Italia del nord, tutti possedimenti  che mantenne per un quindicennio. Di quegli anni al Circeo sono testimonianza la Villa Poniatowski (ora Aguet dai successivi proprietari) e l’avvio di una sistemazione più razionale del centro storico del borgo. La castellania di Capodimonte, Marta e Bisenzio nel 1791 era stata data in enfiteusi al marchese Pietro della Fargna; poi era passata in enfiteusi ai fratelli Saverio, Enrico e Vincenzo Brenciaglia dal 1805 (per i servigi che mons. Vincenzo Brenciaglia  [V.] aveva dato alla Sede apostolica). I Brenciaglia avevano avuto in uso il castello di Capodimonte e non lo vollero cedere al P.; per questo motivo egli acquistò dai piccoli proprietari del paese tutti i terreni e gli immobili situati nella penisola di Capodimonte dove fece costruire, su disegno forse di Giuseppe Valadier, il Palazzo Poniatowski in opposizione al castello occupato dai Brenciaglia.

Nel 1822 aveva rivenduto il feudo di San Felice Circeo alla Camera Apostolica e nello stesso anno cedette la castellanie di Capodimonte, Marta e Bisenzio a Giovanni Torlonia, già Duca di Bracciano. Nel 1825 lasciò definitivamente Roma e lo Stato pontificio e si trasferì nel Granducato di Toscana dove acquistò immobili a Firenze e terreni in varie parti della regione. A Firenze si insediò la sua famiglia e la sua importante collezione d’arte. A Firenze morì il 13 febbraio 1833. Sia a Capodimonte che a San Felice Circeo una Via è intitolata a Stanislao Poniatowski.

BIBL. e FONTI -: R. Di Stefano, Un principe “dimenticato”. L’Ambasciatrice di Polonia inaugura una targa commemorativa nel palazzo di Stanilslaw Poniatowski, in “La Loggetta”, estate 2023, n. 135, pp. 125-129; R. Di Stefano, Il Principe Stanislaw Poniatowski a Capodimonte e il palazzo costruito “per dispetto”, Arcidosso, Effegi, 2018; A. Risi, Saggio introduttivo in Dell’importanza, e de’ pregi delle emfiteusi sostituite all’appalto camerale dello Stato di Castro e Ducato di Ronciglione… Con un saggio introduttivo di Anzio Risi, Viterbo, 2004, p. XV, XXX.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]