Ruggia – Famiglia (Viterbo, Secc. XVII-XVIII)
L’aggregazione di questa famiglia alla nobiltà viterbese risale ai primi decenni del XVIII secolo ma loro, originari del Comasco e muratori di professione, si erano prima trasferiti a Roma e poi a Viterbo dove cominciano ad essere presenti nella prima metà del XVII secolo: Francesco Ruggia di Bartolomeo esercitò il notariato tra il 1648 e il 1681 e fu nello stesso periodo anche archivista del Comune. Sposò Margherita Coluzzelli e dopo la sua morte si sposò con Francesca Massarelli. Da questi matrimoni derivarono alcune figlie morte giovanissime, poi Bartolomeo che fu Minore conventuale con il nome di padre Giovan Battista; nel 1704 era deputato all’infermeria del Convento di San Francesco a Viterbo; il fratellastro Bernardino divenne anche lui Minore conventuale, mentre le sorelle Orsola Rosa e Caterina furono monache a Santa Caterina; infine Stefano che fu battezzato il 10 marzo 1651 e si laureò in utroque iure e svolse la sua attività tra Roma e Viterbo: è tramite lui che la famiglia ebbe il riconoscimento nobiliare. I figli di Stefano, Gaspare e Girolamo, nel 1742 vendevano una loro casa a Viterbo a Giuseppe Prada e nel 1744 una loro bottega posta alla Svolta ai fratelli Silvestrelli. Nel 1743 ormai si erano trasferiti definitivamente a Roma dove continuarono le loro attività. Non si spiega come abbiano potuto accumulare un notevole patrimonio, che poi cedettero, con una così breve permanenza nella Città. Avevano abitazione in contrada San Lorenzo e a San Giovanni in Zoccoli.
BIBL. – Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 449-450.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]