Scoppola – Famiglia (San Martino al Cimino, Secc. XVII-XX)

Intorno alla metà del XVII secolo un Alessandro Scoppola arriva a San Martino, probabilmente a seguito della ristrutturazione e riorganizzazione del feudo attuato dai Pamfili. Negli anni a cavallo tra XVII e XVIII secolo suo figlio  Sante fa testamento (alla presenza di testimoni e nelle mani dell’arcipresbitero Giovanni Bernardino Alippi) lasciando un legato a suo figlio Giovanni che è avviato alla carriera ecclesiastica; lascia poi a sua figlia Promilla, vedova di Felice Mangiatti,  cento scudi  e una veste invernale; tutti i rimanenti  beni li lascia al figlio Salvatore e ad Alessandro, suo nipote, in quanto figlio di Pietro Paolo (che aveva sposato Teresa Mangiatti), ora defunto. (Testamenti, cc. 73-75, senza data ma forse 1720)

Il 4 settembre  1726 Salvatore figlio del quondam Sante Scoppola fa testamento mentre è ammalato ma sano di mente: lascia a Domenica Pierini sua moglie l’usufrutto dei beni con la condizione che se si dovesse risposare le doveva essere restituita la dote e niente altro;  tutti i beni dovevano andare  a Giuseppe (cresimato nel 1732) e a Maddalena (cresimata nel 1735), suoi figli. (Cresime, f. 7 e sgg.) La cura e tutela dei figli era  lasciata al Canonico  don Giovanni Scoppola suo fratello. Il testamento è fatto nelle mani del vice curato Antonio De Felice ed era presente tra i testimoni Bernardino Scoppola figlio del quondam Domenico, probabilmente fratello di Sante Scoppola (Testamenti ff. 111-112, 4 sett. 1726)

Giuseppe Scoppola è attore in una serie di cause civili a San Martino tra il 1760 e il 1768 per chiedere la restituzione di somme per danni procurati da altri o per contratti non rispettati o per lavori non fatti (Actuarius 1758-1769, passim). Nel 1790 egli è perito sia per l’Abazia che per il Comune di S. Martino al Cimino e sottoscrive un documento per decidere su di una questione tra privati (Attuario di S. Martino al Cimino, 1788-1793). Egli dovrebbe essere stato il padre di Giovanni (nato intorno al 1750), di Girolamo e di Santa, di Marta Lucia e di Caterina

Giovanni poi, sposato con Giacinta, è il padre di Primilla (1792), Girolama Carolina (1794) Francesco Antonio Salvatore (1796) che sposerà in prime nozze Ippolita Veltri Romanelli e poi Maria Pompei, nel 1844, ed avrà come figli Ippolito e Salvatore; sarà ancora probabilmente il padre di Luigi (poi Canonico a San Martino) e di Pietro (1815?) che sposerà nel 1843 Teresa Spolverini.

Girolamo invece (nato intorno al 1760 e sposato con Teresa) era il padre di Beniamino (1789), di Domenica Rosa Margherita (1792), di Maria Francesca Elisabetta (1797), di Felice Francesca Domenica (1799). Era enfiteuta dei Principi Doria e proprietario di case e terreni nel Catasto Gregoriano di San Martino al Cimino. Se alla metà del Settecento Giovanni figlio di Sante era Canonico e se nei documenti di fine Settecento Giovanni (che muore nel 1823) è trattato come persona di riguardo, come se fosse stato iscritto in qualche albo di nobiltà locale, tutto ciò fa pensare che la famiglia fosse giunta a San Martino già in una posizione emergente e che tale ruolo si fosse ulteriormente consolidato nel corso del XVIII secolo.

Beniamino che sposerà Barbara Morucci  nel 1812, sarà il padre di Girolamo, di Giuseppe (1815?) che sposerà Teresa Ferri nel 1839, di Paolo (1820?) che sposerà Maria Marcucci nel 1850, di Innocenzo (1825) che sposerà Luciana Speranza nel 1852. Da Giuseppe deriverà Luigi (1840?) che sposerà Margherita Teti nel 1867 mentre da Innocenzo deriverà Alfonso (1860?) che sposerà Anna Pierotti nel 1883.

Un don Luigi Scoppola (probabilmente figlio di Giovanni e di Giacinta) figura tra i Canonici di San Martino al Cimino dal 1827 al 1853; nel 1854 è Rettore della Chiesa Nuova che sorge sulla strada per Tobia.

Il Salvatore padre di Ippolito e Salvatore è il nonno di Carlo Alberto e di Pio (V.) pluridecorati con medaglie d’argento durante la Prima guerra mondiale.

BIBL. e FONTI – Cedido, Archivio dell’Abazia di San Martino al Cimino, Capitolo di San Martino al Cimino, Fld. 1, Testamenti 1700-1730; Libro dei Capitoli, …..; Cresime….;  Actuarius….; S. Littarru, B. Vivio, Il centro storico di San Martino al Cimino. Gli abitanti e le case nel Catasto Gregoriano (1819-1820), Vetralla 2004; E. Bentivoglio, S. Valtieri, San Martino al Cimino. L’abbazia. Il paese. Una ipotesi per il futuro, Viterbo 1973.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]