Signorelli – Famiglia (secc. XVIII-XX)
Originaria di Parona Lomellina (Pavia), aggregata alla nobiltà di Sassoferrato (Marche) e residente a Viterbo a partire dal 1825, quando Carlo Giuseppe (1° luglio 1782 – Viterbo 21 luglio 1865) fu trasferito nella città laziale in qualità di ispettore censorio della Provincia del Patrimonio e dei boschi e foreste vaticane; dei cinque figli che questi ebbe dalle seconde nozze con la nobile viterbese Maria Ciofi Degli Atti si segnalò Pietro, commendatore della Corona d’Italia, cassiere della Cassa di Risparmio della provincia di Viterbo (1868) e sindaco di Viterbo (1884). Menzione particolare merita però soprattutto lo storico Giuseppe (Giuseppe Domenico, Viterbo 3 luglio 1859 – ivi 25 dic. 1944): laureatosi in legge, esercitò con competenza la professione legale, e l’11 apr. 1912 venne nominato conservatore del Museo Civico e bibliotecario della Biblioteca Comunale di Viterbo (fondata il 3 maggio 1810 a seguito della fusione dei fondi dell’Accademia degli Ardenti con quelli confiscati ai conventi), succedendo in questa carica a Cesare Pinzi e rivestendola fino alla giubilazione (1933).
Morì, forse di crepacuore, pochi mesi dopo il bombardamento del maggio 1944 sotto il quale era andata distrutta anche la biblioteca. Della sua cospicua produzione saggistica, oltre alla monumentale opera, a tutt’oggi fonte di dati documentari imprescindibili, Viterbo nella storia della Chiesa (Viterbo, 1907-1969), in cinque tomi, gli ultimi due dei quali pubblicati postumi (Viterbo, Tip. Cionfi, 1907-08 [I]; Tip. Unione, 1938 [II/1] e 1940 [II/2]; Tip. Quatrini, 1964 [III/I], a cura di Attilio Carosi e 1969 [III/2], a cura di Attilio Carosi) si citano qui: I potestà nel Comune di Viterbo e serie di quei magistrati nei secoli XII-XV (Roma, Tipografia Poliglotta, 1894); I diritti d’uso civico nel Viterbese (Viterbo, Monarchi, 1907); S. Bernardino, S. Giacinta: 1426-1807 (Viterbo, Cionfi, 1907); Viterbo dal 1789 al 1870 (Viterbo, Minissi, 1914); Guida di Viterbo (Viterbo, Ed. Zefferino Mattioli, 1922); Memorie francescane in Viterbo. A beneficio dei restauri della chiesa di s. Francesco (Viterbo, Tip. La Commerciale, 1928); Il card. Egidio da Viterbo, agostiniano, umanista e riformatore, 1469-1532 (Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1929).
Abbondante materiale inedito è inoltre conservato presso l’archivio della Biblioteca Comunale degli Ardenti e presso i suoi discendenti (Angeli, p. 486). Personaggio di rilievo fu anche Mario (1905 – 29 luglio 1990), ultimo figlio di Giuseppe e di Anna Maria Tedeschi, diplomato in violino, cantante e regista cinematografico dilettante, anch’egli autore di interessanti sintesi storiche (sebbene meno accurate di quelle del suo predecessore), tra cui: La chiesa di San Sisto in Viterbo (Viterbo, Tipografia F.lli Quatrini, 1961); Storia breve di Viterbo (Viterbo, Agnesotti, 1964); Guida ai monumenti di Viterbo. Il centro cittadino (Viterbo, Agnesotti, 1965); Santuario Madonna della Quercia, Viterbo. Storia, arte e culto nei secoli (Viterbo, Quatrini, 1967); Le famiglie nobili viterbesi nella storia (Genova, Studio araldico, 1968); Civita di Bagnoregio nella storia (Viterbo, stab. tip. Agnesotti, 1979). La famiglia, ancora oggi fiorente, ebbe dimora nel palazzo ubicato in corso Vittorio Emanuele (oggi corso Italia) e successivamente in palazzo Gerrosi in piazza S. Faustino, possedendo inoltre una residenza estiva a Prato Giardino nella villa già Especo y Vera e trovando sepoltura nella cappella di famiglia presso il cimitero comunale di S. Lazzaro.
BIBL. – Signorelli 1968; Sguario 1992, pp. 11-12; Angeli 2003, pp. 486-487 (con albero genealogico);