Tomassucci, Fulvio – Eroe di guerra (Viterbo, 23  feb. 1887 –  Roma, 26 mar. 1965)

Figlio di Gaspare e Maria Francocci, interruppe gli studi perché richiamato e fu nominato Sottotenente di complemento; prestò servizio nel 25° Reggimento di fanteria tra il 1909 e il 1909. Ritornato alla vita civile conseguì il diploma di ragioniere e perito commerciale e fu assunto dalla Banca popolare cooperativa di Viterbo. Richiamato nel marzo 1915 fu assegnato al 128° Reggimento in zona di operazioni nel settore di Plava. Si meritò presto una Medaglia di bronzo al valore e fu promosso Tenente, poi trasferito al 77° Reggimento nel luglio del 1616 e nell’offensiva sul Carso del novembre 1916 fu decorato con una Medaglia d’oro con la seguente motivazione: “Comandante di una Compagnia, cui aveva saputo infondere il proprio ardimento, irrompeva dalle nostre trincee su quelle avversarie, conquistandole e facendovi numerosi prigionieri, avanzando ancora, alla testa della sua Compagnia, per oltre un chilometro. Incaricato di mantenere contatto col nemico, non gli dava tregua. Contrattaccato da questo, lo respingeva ed inseguiva e, con gli altri reparti del Battaglione, contribuiva a conquistare una nuova posizione più avanzata e a farvi molti altri prigionieri. Il giorno dopo, benché destinato di rincalzo, compresane la necessità, fu il primo ad uscire dalle nuove posizioni per slanciarsi con incredibile ardire contro l’avversario che in grandi forze veniva ancora al contrattacco, e ne attraversava le disorganizzate file, dando modo al Battaglione di circondare una colonna avversaria di oltre 1000 uomini con ufficiali superiori, e di farli pure prigionieri. Sorpreso alle spalle dal fuoco di una mitragliatrice nemica abilmente nascosta, la circondava con pochi uomini, catturandola insieme con il personale. Incaricato di riconoscere una importante posizione col suo reparto, si slanciava su reticolati avversari, li attraversava ed occupava la trincea di cresta, vincendo l’ostinata resistenza dei difensori e mettendoli in fuga. Contrattaccato subito dopo da forze molto superiori, resisteva fino all’ultima cartuccia e, ferito a morte, cadeva nelle mani dell’avversario”. (Veliki Kribach – Faiti Krib, 1-3 novembre 1916)

Dopo la guerra prestò servizio presso il Ministero della guerra con il grado di Capitano. Svolse attività politica durante il fascismo e fu Console della M.V.S.N. ed ebbe il comando di una legione. Nel settembre 1935 con il grado di Maggiore partecipò alla conquista dell’Etiopia e qui rimase avendo avuto una concessione agricola a Gimma. Richiamato durante la Seconda guerra mondiale e fatto prigioniero, fu rimpatriato solo nel gennaio 1947.

Viterbo ha intitolato una Via a suo nome ma in precedenza, accanto al Convento del Paradiso, era stato realizzato un Campo sportivo che era stato intitolato a lui. Nel 1936 quando cominciarono i lavori per la costruzione della Caserma Palmanova, quel campo fu distrutto.

BIBL. – V. Ansalone, Gloriosa Viterbo. I decorati al Valor militare della Prima guerra mondiale nati nella Provincia, Viterbo, 2006, p. 188; http://www.combattentiliberazione.it/movm-grande-guerra-1915-1918/tomassucci-fulvio; M. Galeotti, L’illustrisima città di Viterbo, Viterbo 2002, pp. 226-227.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]