Villani Mario – Avvocato (Orte ca. 1580 – 1651).
Nacque da Pietro Paolo, un «maestro di schuola raro nel suo esercitio», come lo definisce un coevo cronista di Orte, Lando Leoncini, il quale segnala (post 1601) anche il giovane V. «che presto serà doctore legista et poeta assieme». Sposò Plausilla Brancati, di Orte, dalla quale ebbe Urbano (1606), Prudenzia (coniugata nel 1637 con Marco Anselmo Coccovagini), Fulvio e Tarquinio.
Il V. fu un famoso avvocato del foro romano e buon letterato, ricordato anche da Giano Nicio Eritreo (Gian Vittorio Rossi) nella sua Pinacotheca degli uomini illustri, che lo definisce «jurisconsultus in primis», scaltro negli affari, ottimo politico. Il Rossi pubblica inoltre una piacevole lettera in latino che aveva scritto al V. il 27 genn. 1644 per reclamare, anche a nome di altri amici e colleghi, il suo rientro a Roma da Orte, dove si era recato, ormai da mesi, in occasione della vendemmia. La sua permanenza a Orte era divenuta invece definitiva, come provato dalla presenza costante a Roma del figlio Fulvio che aveva preso il suo posto anche come procuratore della comunità di Orte.
Nonostante la sua intensa attività romana, il V. fu molto legato alla sua città natale, dove possedeva una tenuta con una villa nella valle del Tevere (la località si chiama ancora Mario Villani), oltre alla sua casa cittadina. Negli ultimi anni di vita il V. fu molto presente nella vita pubblica ortana, ricoprendo la carica di priore della comunità e di avvocato dei poveri. Il suo ultimo intervento nel Consiglio di credenza è del 22 sett. 1649.
Il 25 ott. 1651 il figlio Fulvio rifiutò in favore del fratello Tarquinio la carica di priore che gli competeva per l’estrazione a sorte dal «bussolo» del nome di suo padre, recentemente defunto.
FONTI e BIBL. – Leoncini, II, c. 334r. – Fontanini 1723, pp. 312-313; Giovanni Vittorio Rossi, Iani Nidi Erythraei epistolae ad Tyrrhenum et ad diversos, Colonia, 1749, IV, 1, n. 37; Gioacchini 2001, p. 50.
[Scheda di Abbondio Zuppante – Ibimus]