Angelini – Rota – Famiglia (Viterbo, Sec. XIX)

La presenza di questa famiglia a Viterbo è registrata nel XIX secolo quando l’avvocato Giacomo, figlio del capitano Giuseppe Innocenzo originario di Visso (e che era stato governatore del distretto di Terni) e di Marzia Serpieri Rota, si trasferisce a Viterbo dove sposa Paolina Gori di Oriolo. E’ domiciliato in Piazza della Rocca e poi in Via dell’Orologio Vecchio. Nel 1837 fa parte della Commissione amministrativa provinciale permanente. Era stato in precedenza a Frosinone con l’incarico di Presidente del Tribunale di prima istanza e poi governatore di diversi luoghi tra i quali Montefiascone e Vetralla.

Dal matrimonio di Giacomo con Paolina Gori erano nati Teresa che divenne religiosa nel Monastero di Santa Rosa mentre Antonio e Nicola furono Gesuiti. Antonio era nato a Canepina il 26 gen. 1809 ed era entrato nella Compagnia di Gesù. Compiuti gli studi letterari e filosofici, divenne docente di lettere al Collegio Romano dove poi insegnò eloquenza sacra, incarico che tenne fino alla morte avvenuta il 12 settembre 1892 in quella che era diventata nel frattempo l’Università Gregoriana.

Tra le sue pubblicazioni. oltre alle Lezioni di eloquenza sacra edite postume (Roma 1893), sono ricche di notizie documentarie le biografie del cardinale Carlo Odescalchi, del padre Giampiero Secchi, del marchese Carlo Antici. Ma la sua opera più nota sono le Inscriptiones (Roma, 1873-1893), grandiosa raccolta epigrafica di mezzo secolo di vita religiosa e civile di Roma e di altre città italiane e straniere.

Altro figlio di Giacomo e Paolina Gori fu Camillo che divenne l’erede del casato: dopo aver conseguito la laurea in legge fu promosso Procuratore fiscale del Tribunale Criminale di Viterbo (1843) e poi Governatore di Farfa in Sabina e di Acquapendente (1845). Nel 1855 fu Governatore di Ronciglione. Sposò Luisa Vannutelli di Roma ed ebbe il figlio Giuseppe che continuò la tradizione di famiglia laureandosi in legge. Il figlio di Giuseppe, Camillo, conseguì anche lui la laurea in legge. Sul finire del secolo gli ultimi rappresentanti della famiglia emigrarono a Roma dove risiedono tuttora i discendenti.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Volume I, A – B, Viterbo 1992, pp. 27-28;N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2002, pp. 39-40; DBI, vol. 3, pp. 218-219; Almanacco e notiziario della città e provincia di Viterbo per l’anno 1837, Viterbo, dalla Tipografia Tosoni, p. 76.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]