Balestra – Famiglia (Viterbo, Secc. XVIII-XX)

Originari di Bagnaia, i Balestra si sono distinti per essere commercianti nel settore delle carni (da macellai fino a produttori). La prima famiglia presente a Viterbo è quella di Silvestro e Maria Nicoli e dei loro figli. Tra questi Bonaventura che nasce nel 1780 e sposa Annunziata Francocci ed è negoziante di carni con bottega sia in Piazza delle Erbe che in Piazza Fontana Grande. Anche i fratelli Giuseppe (che sposa Carolina Pascucci) e Luigi (che sposa Caterina Bastianelli) sono macellai.

Tre dei figli di Bonaventura saranno macellai mentre il figlio Antonio (nato nel 1813) avrà un negozio di pizzicheria e Domenico (1826-1908) sarà sacerdote e canonico di S. Sisto, Rettore degli orfani e promotore della istituzione dell’Associazione delle Figlie di Maria. Anche nella famiglia di Giuseppe e Carolina Pascucci ci saranno dei macellai come pure tra i discendenti di Luigi.  Nipoti di Bonaventura saranno Luigi che sposa Giulia Brannetti di Tuscania e Filippo che sposa Anna Cialli. Con loro si è già verificato il salto di scala: sono imprenditori agricoli, proprietari di vaste tenute e Luigi anche uomo di cultura, amico dell’archeologo viterbese Luigi Rossi Danielli. Nel 1893 i due (Filippo e Luigi) erano stati sequestrati e derubati da banditi in località Rocca Respampani.

Un Luigi, figlio di Camillo di Giuseppe e di Maddalena Prosperoni, è sacerdote e Vice rettore dell’Istituto Mai di Roma mentre il fratello Marco (1858-1922) sarà anche lui macellaio.

Un Pio, figlio di Filippo, nato nel 1883, sposa Linda Mazzanti e diviene ingegnere. Cura il riordinamento del sanatorio “Villa Rosa” e ristruttura Palazzo Carnevalini in Via La Fontaine a Viterbo. Alla fine dell’Ottocento i Balestra sono presenti a Viterbo non solo come macellai ma anche come pizzicagnoli, sensali, mercanti di campagna, produttori di formaggi e di cereali.

Avevano acquistato la villa già appartenuta ai Wyse-Bonaparte che affaccia su Prato Giardino a Viterbo e successivamente il così detto Casino del Vescovado alla Palanzana che hanno restaurato e rinnovato.

BIBL. –  N. Angeli, Famiglie viterbesi. Volume I. A-B, Viterbo 1992, pp. 53-57; Guida Monaci 1895, Roma 1895, pp. 1006-1008. Guida Monaci 1915, Roma 1915, pp. 1471-1474; M. Galeotti, L’illustrissima Città di Viterbo, Viterbo 2002, p. 212, 243.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]