Bevilacqua – Famiglia (Viterbo, Secc. XVII-XX)

Un Pompeo Bevilacqua nato intorno al 1670 e sposato prima con Cecilia Ravanelli e poi con Porzia Ippolita Mariani è “funaro”. Sono suoi discendenti Francesco Antonio (1704-1779), canonico nella collegiata di S. Sisto; Giacomo (1715-1768) che sposa nel 1736 Francesca Spinedi ed hanno il figlio Giacomo anche lui canonico e poi il figlio Pietro (1749-1782) che sposa Anna Romanelli dai quali discende un altro Pietro (nato nel 1808) di mestiere “sellaio”. Fratello di questo Pietro è Luigi che sposa Anna Crispigni da cui discendono Ignazio, anche lui “sellaio” e Giacomo (nato nel 1843), sacerdote, poi canonico a S. Sisto, insegnante nelle scuole pubbliche e un Gaetano, anche lui “sellaio”. Questo Giacomo Bevilacqua è stato un importante custode della Biblioteca e dell’Archivio del Capitolo della Cattedrale di Viterbo che allora erano conservate all’interno della Sacrestia della Cattedrale di San Lorenzo. Il suo lavoro più importante di valorizzazione ha riguardato il fondo delle “Pergamene” della Biblioteca per il quale ha redatto un catalogo descrittivo degli oltre mille documenti conservati, rilevando la data di redazione, l’intestazione, l’oggetto e la segnatura di ogni pergamena. Questo catalogo, per le pergamene successive al 1300, è ancora oggi l’unico strumento di ricerca all’interno del fondo. E’ possibile che Giacomo Bevilacqua abbia anche altri meriti come fanno pensare certi apprezzamenti che su di lui sono stati espressi da esperti di fama internazionale (C. Caccia Scarafoni, Gli incunabuli della Biblioteca capitolare di Viterbo, in “Accademie e biblioteche d’Italia”, XIV, 1940, n. 3 p. 184). Altro “sellaio” nella famiglia Bevilacqua è Francesco che discende dal “sellaio” Salvatore e Maria Brugiagrotti. Da Giovanni, possidente, discendono tra gli altri Adriano (1819 circa-1893) che sarà sacerdote, canonico della Cattedrale di S. Lorenzo, Cancelliere vescovile; suo fratello è Alessandro che sposa Angela Deplas da cui discenderanno Angela (1857-1934) che sposerà Cesare Capotondi Calabresi e, in seconde nozze, il pittore Pietro Vanni; Giuseppe che sposerà Adele Saveri e sarà perito agronomo.

Avevano abitazione nella parrocchia di S. Maria in Poggio, in S. Luca e in S. Giacomo

Un’altra famiglia Bevilacqua arriverà a Viterbo alla metà del XIX secolo con Alberto che viene da Trento che è di mestiere “calderaio” e che avrà tre figli – Filippo, Giovan Battista e Bartolomeo – che proseguiranno il mestiere del padre per tutto il resto del secolo e oltre.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Volume I. A-B, Viterbo 1992, pp. 83-85; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, Parte Seconda, Viterbo, 1969, pp. 378, 399; L. Osbat, Il Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa a Viterbo, Viterbo 2006, p. 29; Guida Monaci 1895. Guida commerciale di Roma e Provincia, Anno XXV (1895), pp. 1006-1008.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]