Bovio, Carlo – Vescovo (Bologna, 1577 – ?, giu. 1646).

Figlio di Alessandro, si addottorò in diritto canonico e civile; ottenne la nomina di uditore ge­nerale di Rivarola e quindi fu legato di Ravenna. Assunta la carica di protonotario apostolico, diven­ne canonico di S. Pietro, e successivamente vicario del futuro Gregorio XV, suo parente, nel periodo in cui questo era arcivescovo di Bologna. Eletto ve­scovo di Bagnoregio il 24 gen. 1622, l’anno successivo ricevette la carica di in­quisitore apostolico per l’isola di Malta, che con­servò fino al 1624; nel 1629 tenne un sinodo dio­cesano del quale resta traccia nell’Archivio della Diocesi di Bagnoregio. Dimostrò particolari cure per la cattedrale di Civita di Bagnoregio; suo il restauro del coro della catte­drale.

Inoltrò con successo la richiesta alla Santa Sede di realizzare un Monte di Pietà, assecondan­do le volontà testamentarie di Cesare Mangioli. Il Monte di pietà di S. Bonaventura di Bagnoregio nasce nel 1631 come istituto di deposito e credito, necessario per sopperire alla cessazione dell’attività dei banchi ebraici. Il Monte che sembra avere un buon livello di attività, viene colpito nella seconda metà del Seicento da alcune malversazioni che proseguirono ancora lungo il XVIII secolo. La sede venne spostata nel 1825 in una stanza del Comune e, nonostante alcuni furti e difficoltà di gestione, il Monte risulta aver operato, anche dopo l’Unità d’Italia sotto l’amministrazione vescovile. Infine, nel 1931 venne redatto un nuovo regolamento volto all’incorporazione dell’istituto nella Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo.

Venne trasferito da Urbano VIII a Sarsina il 29 gen. 1635.

BIBL.-  Moroni, CI, p. 312; Gams, p. 670; HC, iv, pp. 108, 306; Petrangeli Papini 1972, pp. 109-110; Medori 1982, p. 52; F. Lazzari, Il Lazio tra solidarietà e credito. Origini e sviluppo dei Monti di Pietà, CLUEB, Bologna 2009.

[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]