Falzacappa, Giovanni Francesco – Cardinale (Tarquinia, 7 apr. 1767 – Roma, 18 nov. 1840)

Figlio del conte Leonardo, gonfaloniere di Tarquinia (allora Corneto), discendeva da una famiglia di grandi proprietari terrieri. Terminati gli studi al Seminario di Frascati, si trasferì a Roma dove conseguì la laurea in  utroque iure  alla Sapienza. Il 1° sett. 1796 ricevette la qualifica di Referendario e fu inserito nel parco degli abbreviatori maggiori della Cancelleria Apostolica. Gli fu affidato il compito di ospitare i sacerdoti emigrati dalla Francia rivoluzionaria; il 27 ott. 1799 fu ordinato prete. Alla prima restaurazione, F. fu nominato dal pontefice della Congregazione deputata per gli acquisti fatti nel tempo della rivoluzione (9 luglio 1800), nonché uditore dell’Auditor Camerae .Segretario della Congregazione del Buon Governo nel 1801 (28 sett.); nello stesso anno divenne prelato della Congregazione dell’Immunità e canonico di S. Pietro in Vaticano. Nel 1801 fu fondatore dell’Accademia di Religione Cattolica. Con la seconda invasione francese, rifiutando di consegnare il giuramento all’imperatore, fu arrestato e deportato dapprima a Parma, poi ad Alessandria, infine nell’isola di Capraia. Con la restaurazione del potere pontificio, nel 1814 ritrovò pienamente le sue funzioni: il Delegato straordinario Rivarola lo fece membro della Congregazione per gli ospedali della città di Roma (15 maggio 1814).Membro della Giunta di Stato nel periodo dell’assenza da Roma di Pio VII (marzo-giugno 1815), nel 1816 fu nominato Segretario della Congregazione dell’Immunità (9 marzo) e Segretario della Congregazione del Concilio (22 luglio). Arcivescovo in partibus  di Atene il 27 sett. 1819, fu consacrato a Roma, due giorni dopo, dal cardinale decano Alessandro Mattei. Nel 1823 divenne cardinale prete con il titolo dei SS. Nereo e Achilleo (16 marzo); la nomina cardinalizia gli portò l’iscrizione a numerose congregazioni nonché la nomina a vescovo di Ancona (10 marzo).

Si dimise dalla direzione di quella Diocesi il 23 marzo 1824 perché non era in grado di assicurare la sua presenza e perché troppe ragioni ne reclamavano la presenza a Roma. Le sue posizioni in campo politico e teologico lo misero in contrasto con il cardinal Consalvi che nel 1821 impone lo scioglimento dell’Accademia di Religione Cattolica che egli aveva creato; i contrasti si manifestarono anche nel corso del conclave del 1823 quando il F. osteggiò decisamente la candidatura del Consalvi.

Membro della Congregazione dell’Indice (4 dic. 1824), del Cerimoniale (17 apr. 1825), Concistoriale (21 apr. 1825), fino alla nomina a prefetto del Tribunale della Segnatura di Giustizia del 15 dic. 1828. Vescovo della diocesi suburbicaria di Albano per nomina di Pio VIII (5 luglio 1830), divenne con Gregorio XVI dapprima membro (9 maggio 1835) e poi prefetto della Congregazione del censo (1837); membro della Congregazione del S. Uffizio dal 1839. Nello stesso anno (22 nov. 1839) fu trasferito alla diocesi suburbicaria di Porto e Santa Rufina che, dal 1825, aveva inglobato la nuova Diocesi di Civitavecchia (il cui territorio era stato staccato da Viterbo ). Fu Camerlengo del Sacro Collegio per l’anno 1839-1840.Durante il suo governo di Civitavecchia furono completate le nuove costituzioni della cattedrale di S. Francesco. Nel 1840 si prepara alla Visita pastorale quando la morte lo colse nella città di Roma il 18 novembre 1840, appena rientrato da un viaggio a Tarquinia. Dopo i funerali a S. Marcello, fu sepolto nella chiesa dei Cappuccini della SS. Concezione di Roma.

BIBL. -DBI, vol . 44, pp. 504-507; HC , vol. VII, Padova, 1968, p. 15, 38, 144; I. Benignetti, Storia della Chiesa a Civitavecchia, Civitavecchia , 1979, pp. 73-75; C. Calisse, Storia di Civitavecchia , Firenze 1936 (Forni, ris. an. 1973), p. 651; V. Vitalini Sacconi, Gente, personaggi e tradizioni a Civitavecchia dal Seicento all’Ottocento , Civitavecchia 1982, voll. I-II: II, 259, 261; E. Ciancarini, Storia di Civitavecchia. Da Pio VII alla fine del governo pontificio , Civitavecchia, 2000, p. 12, 43.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]