Galeotti – Famiglia (Viterbo, sec. XVII – XVIII)

Originaria di Tuscania, dove possedeva un palazzo in piazza del Duomo, ascritta all’Albo del patriziato di Viterbo nel 1614 nella persona di Stefano (m. 1627), figlio di Bartolomeo e Bernardina Pucci, medico fisico e membro della magistratura civica fino al 1625; imparentata con la famiglia nobile dei Pescetelli di Tuscania attraverso le nozze del ca­pitano Paolo, che prese parte alla magistratura ci­vica (1645-1699), con Doralice, un suo ramo fiorì a Nepi nei secc. XVI-XVII.

A Viterbo i G. possede­vano un palazzo ubicato di fronte alla chiesa di S. Ignazio, acquistato da Francesco Antonio Galeotti dal marchese Costaguti nel 1703, at­tualmente sede dell’Amministrazione provinciale di Viterbo. Avevano sepoltura nella cappella Benizzi della chie­sa di S. Maria della Verità e in quelle di S. France­sco e della Trinità. Tra i suoi esponenti più illustri vanno citati il benefattore Stefano (m. 23 marzo 1744), figlio di Francesco Antonio e di Cecilia Fani, che appena prima del decesso testò in favore della Scuola Pia di San Carluccio e dell’istituto educativo di San Giovanni in Zoccoli, facendo inol­tre un lascito in favore del Monastero dell’Assunta fondato da suor Lilia Maria del SS. Crocefisso e contribuendo con una donazione di 1000 scudi alla realizzazione della volta della chiesa di S. Angelo. La famiglia si estinse con Cecilia (n. 19 feb. 1742), figlia unica di Stefano, religiosa a Tor de’ Specchi in Roma (1783) e come il padre benefat­trice; il patronimico è a tutt’oggi attestato nella cit­tà di Viterbo, con una famiglia titolare di un’im­portante ditta di fotografia e cinematografia e attiva nel campo dell’informazione.

Arme: d’azzurro alla fascia d’oro accompagnata in capo da una cometa d’argento tra due stelle dello stesso e in punta da una serpe d’argento posta in banda.

BIBL. – Signorelli 1968, pp. 102-103, 191; Angeli 2003, pp. 239-240, 715.

[Scheda di Marina Bucchi – Ibimus]