Latini – Famiglia (Viterbo, Sec. XV – Sec. XVIII)

La famiglia fu iscritta nell’Albo del patriziato viterbese nel 1474 ma notizie della sua presenza a Viterbo si hanno sin dal secolo XIII. Latino del fu Domenico, che fu avo e omonimo del famoso umanista Latino (v.), era notaio negli anni 1463-1483.  Da lui discesero Felice che nel 1488 sposò Luca Antonio Fiorenzoli; Bernardino che fu anche lui notaio e fu priore a Viterbo tra il 1525 e il 1537. Aveva sposato Francesca Closi di Paolo e dal loro matrimonio erano nati Girolamo (che sposò Eleonora figlia di Pacifica che era sorella del cardinale Egidio da Viterbo, nel 1529), Giulia, Beatrice, Latino e Prospero. Questo ramo della famiglia non sembra aver avuto ulteriori sviluppi perché Beatrice era andata sposa a Leone Sebastiani di Amelia e Giulia ad Ercole Blandini di Attigliano. Nel 1593 (morto Latino), i nipoti Marco Antonio e Alessandro Blandini erano ricordati come gli unici eredi di Latino.

Fabio Latini, figlio del medico Pietro fu speziale (nel 1522) e procuratore del viterbese Cristoforo Spiriti, vescovo di Cesena (nel 1537) che era anche suo parente in quanto Fabio aveva sposato Giulia Spiriti nel 1499. Da questa unione erano nati tra gli altri Claudia Elisena che sposò prima Pellegro Reggio di Genova e poi Alfonso Altoviti di Firenze; nacque pure Atalanta andata sposa a Bartolomeo Tignosini, nobile viterbese.

Nei primi decenni del Seicento un Latino Latini dimorava a Vitorchiano; suoi figli furono Cherubino, dottore in legge, e Caterina monaca in Santa Caterina con il nome di suor Rosa Angelica. Nel 1692 Rosa Laziosi, già moglie di Cherubino Latini, con il benestare del figlio Paolo Vittorio, vendeva una casa con bottega posta nella parrocchia di San Giacomo. Paolo Vittorio nel 1701 probabilmente emigrò nel Regno di Napoli dando origine alla linea campana di tale famiglia mentre suo fratello Piero si trasferì a Roma e divenne tenente della Compagnia dei corazzieri al servizio di Clemente XI. A causa di vicende processuali che lo videro coinvolto per un accusa di omicidio, si mise alle dipendenze della Repubblica di Venezia dove divenne capitano dei Dragoni e morì nel 1716 nell’isola di Zante. Un Ludovico Latini (forse fratello di Paolo Vittorio e di Pietro) nel 1686 chiedeva al Comune di Viterbo l’autorizzazione a mettere a prato un pezzo di terra prima destinato alla semina.

Un Giovan Batista Latini del fu Cesare, negli anni 1621-1662 era notaio nella terra di Bagnaia dove aveva dimora con sua moglie Vittoria e i figli Cesare e Camilla. Il 23 dicembre 1693 il canonico Giovan Battista Latini, figlio del fu Cesare, era rettore e ufficiale della Società di Sant’Antonio di Bagnaia.

BIBL. e FONTI – Archivio storico comunale di Viterbo, serie “Bandi ed editti”, faldone 11, 1686, doc. 6. 63.  Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 265-266.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]