Marzetti – Famiglia (Sec. XVII – Sec. XX)

La famiglia era originaria di Paganica (L’Aquila) e sono presenti a Viterbo dalla metà del XVII secolo con Zenobio, cuoco del cardinale Francesco Maria Brancaccio negli anni precedenti al 1644. Con lui e il fratello Michele la famiglia si stabilisce a Viterbo e si dedica alla coltivazione dei campi. Nel XVIII emergono con Giuseppe (v.) distinto pittore e Francesco, buon medico. Il primo, avviato ad una decorosa carriera ecclesiastica, già dal 1746 è in relazione con la Confraternita del Gonfalone per la quale esegue alcuni lavori, come la verniciatura dell’altare maggiore  e gli ornati e le fughe prospettiche dell’intera chiesa. Nel 1768 alla sua morte il fratello Francesco rileva il ruolo di cantore fisso. Nel 1811 Tommaso è Camerlengo della stessa confraternita ed è persona di grande onestà e scrupolo come testimoniano i figli Giuseppe e Francesco che rendono nota la volontà del padre di lasciare alla Confraternita 38 scudi per il timore di non aver amministrato sempre al meglio quello che gli era stato affidato. Il loro livello economico è cresciuto per l’attività di Tommaso, dei suoi figli e dei suoi nipoti. Tommaso è capitano della guardia nazionale nel 1798 e Francesco è tra i magistrati di Viterbo nel 1849. La famiglia è ancora presente a Viterbo e in parte è trasferita a Roma.

BIBL. e FONTI – Cedido Viterbo, Archivio della chiesa di S. Giovanni degli Almadiani, Registri di battesimo; Archivio della parrocchia di S. Lorenzo, Registri sacramentali. N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo. Storia e arte, Viterbo, 1973, ad indicem;  N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo. Famiglie e personaggi, Viterbo, 1977, pp. 71-77; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. III, parte I, Viterbo 1964, p. 105, 203; parte II, p. 370, 374.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]