Sannelli – Famiglia (Viterbo, Secc. XVI-XIX)

Fu inserita nell’albo del patriziato viterbese nel 1540 forse per merito dei fratelli Colonisio e Tommaso figli di Giovan Francesco di Cola e di Antonia, loro sorella, che aveva sposato Angelo Maffucci. Figli di Colonisio furono Grazia e Bernardino che faceva il calzolaio. Figli di Bernardino furono tra gli altri Colonisio che si laureò in medicina a Roma nel 1586 ed ebbe un certo seguito nei suoi anni; nel 1609 pubblicò un trattato sulle cure più opportune per gli anziani con Girolamo Discepoli a Viterbo; donò una sua casa in S. Maria in Poggio a Camillo De Lellis, fondatore dei Chierici regolari dei ministri degli infermi; nel 1599 era stato Priore al Comune di Viterbo. Suo fratello Alessandro nel 1609 era rettore dell’Arte agraria e ancora nel 1623 e 1624; sposò Olimpia Mosti ed ebbe come figlio Domenico che si era laureato in legge a Roma nel 1618; nel 1641 aveva sposato Camilla Nobili di Bagnoregio; a lui si deve la costruzione della Cappella di San Francesco Saverio nella chiesa di Sant’Ignazio che venne completata dopo la sua morte dal figlio Ludovico. Questi aveva sposato Flaminia Cavalli di Orte e dal matrimonio era nato anche Domenico che nel 1719 era tra i Governatori dell’Ospedale Grande; suo fratello era stato Federico che divenne Canonico della chiesa cattedrale di Viterbo e Lorenzo che fu tra i Conservatori del popolo a Viterbo nel 1717. Lorenzo si sposò con Marzia Venerini avendo il figlio Ludovico che fece la carriera delle armi al servizio del Re di Napoli. Suo fratello Ludovico aveva sposato Anna Liberati e dal loro matrimonio derivarono un altro Ludovico e poi Alessandro che fu Chierico regolare dei ministri degli infermi; Domenico Emanuele che fu tra i Governatori dell’Ospedale Grande nel 1770 e nel 1777; aveva sposato Giuditta Viarisio dei marchesi di Lesegno (Cuneo) ed ebbe come figlio Luigi che fu maire di Viterbo durante il periodo napoleonico e poi fu Gonfaloniere nel 1826 e nel 1829; aveva sposato Maria Stefanoni Simonetti. Fratello di Luigi fu Remigio che nonostante due matrimoni non ebbe figli. Lasciò i suoi beni alla seconda moglie Teresa Battaglia che con atto del 1863 donava i suoi beni in parte a Francesco Battaglia, suo nipote e in parte a Remigio Battaglia e a Felice Battaglia. Gli eredi di Felice Battaglia sono ancora attualmente i proprietari dei beni patrimoniali dei Sannelli.

Ebbero sepoltura prima nella chiesa di San Francesco e poi nella Cappella di famiglia nella chiesa di Sant’Ignazio.

BIBL. – Angeli N., Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo, 2003, pp. 466-468.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]