Scardozzi – Famiglia (Viterbo, Secc. XVII-XIX)

E’ breve la storia di questa famiglia a Viterbo dove è giunta nella seconda metà del Seicento provenendo dalla vicina Roccalvecce. Giovanni Battista di Antonio, alias Scardozzo, aveva fatto il suo testamento nel 1615 e aveva  indicato la chiesa di San Paolo per la sua sepoltura mentre lasciava un legato alla Compagnia di San Paolo e nominava eredi universali i suoi figli. Da Giovanni Battista e da sua moglie Camilla erano nati Fabio, morto nel 1628 a cinquant’anni e sepolto alla Trinità; Giovanni che abbracciò la vita religiosa, fu agente per conto dei Monaldeschi  e lasciò 200 scudi alla Cappella dell’Assunta di Roccalvecce che era di juspatronato della sua famiglia; Curzio che fu il promotore delle fortune della famiglia con proprietà sia a Roccalvecce che a Viterbo e che aveva sposato Domenica Paini avendo i figli Giovanni Battista che vestì l’abito ecclesiastico e risiedette stabilmente a Viterbo,  Carlo che fu agente della famiglia Chigi,  Pier Francesco anche lui ecclesiastico e canonico della cattedrale di San Lorenzo,  Fabio che nel 1670 si univa alla viterbese Luisa Fiorelli e nel 1700 aveva una bottega di orefice insieme ad un socio. Dal matrimonio di Fabio con Luisa nacquero quattro femmine che entrarono tutte nel Monastero di Santa Rosa mentre un figlio Carlo fu canonico della cattedrale di San Lorenzo e Cesare sposò Maddalena Barberi di Roma senza avere figli.; altri figli di Curzio furono Camilla, Alessandro e Lorenzo. Quest’ultimo sposò Francesca Riccioli ma con i loro figli Anna e Fabio e con la morte di Anna avvenuta nel 1803 si estinse la famiglia a Viterbo.

Altro ramo della famiglia ebbe come esponente Pier Francesco (morto nel 1637) che aveva sposato Camilla Nobili di Bagnoregio avendo Cecilia, Anna Maria e Quinto Livio che non ebbero discendenza e cessarono prima dei loro parenti di Viterbo.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, p. 477-478.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]