Scerra – Famiglia (Viterbo, Secc. XVIII-XIX)

La famiglia si era trasferita a Viterbo con alcuni suoi componenti nel primo trentennio dell’Ottocento. Proveniva da Bagnoregio dove era presente nel secolo XVIII con Angelo Antonio Scerra fu Angelo che nel 1738 risultava sposato con donna Sigismonda. Suo figlio fu Rocco che nel 1729 era debitore della Compagnia della Misericordia di San Martino di Bagnoregio: con testamento del 6 marzo 1767 chiedeva di essere sepolto nella chiesa di Sant’Agostino e lasciava l’usufrutto dei suoi beni  alla moglie Rosa con subentro poi dei suoi figli Nicola, Pietro e Giovan Paolo in parti uguali; a quel tempo i maschi erano impegnati nel mestiere di fabbro. Da Giovan Francesco derivarono Brigida, Teodora, Nicola (che fu maniscalco e fabbro ferraio), Pietro domiciliato a Civitella d’Agliano, Giovan Paolo anche lui maniscalco che continuò il ramo di Bagnoregio.

Da Pietro, che aveva sposato a Maria Agnese Valeri e poi Maria Angela Benedetti, derivarono Stefano (v.) il più noto esponente di questa famiglia: ecclesiastico, lettore di teologia nel Seminario di Bagnoregio, Vicario apostolico in diverse diocesi poi curiale di rango a Roma e Commissario della Santa Casa di Loreto infine Segretario della Congregazione della disciplina dei Regolari;  nel 1851 fu creato arcivescovo di Ancyra; fu Priore della chiesa di Santa Maria Lata in Roma. Morì a Roma il 20 gennaio 1859. Il fratello Coronato contrasse matrimonio con Rosa De Grandis ed abitò nel Palazzo Pagliacci Sacchi in S. Giovanni in Zoccoli. Egli nel 1830 aveva l’appalto della miniera di vetriolo di Viterbo di proprietà della Reverenda Camera Apostolica.

Dall’unione di Pietro con Maria Angela Benedetti nacque, tra gli altri figli, Carlo che contrasse matrimonio con la contessa Francesca De Gentili e da loro nacquero otto figli; ultima fu Maria che nel 1882 andò sposa a Leopoldo Signorelli e fu l’ultima rappresentante della famiglia dato che i suoi fratelli morirono senza discendenza. Il ramo rappresentato da Giovan Paolo continuò con il figlio Rocco, con il nipote Luigi e la pronipote Albigiuda con la quale si esaurì anche questo ramo della famiglia.

BIBL. – N. Angeli, Famiglie viterbesi. Storia e cronaca. Genealogie e stemmi, Viterbo 2003, p. 479-480.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]